Nelle profondità degli abissi si dice vivano specie animali che raramente vengono avvistate in superficie e definite mostri, tra questi il più popolare è Lochness, affettuosamente chiamato Nessie, ma ci sono anche: il diavolo di mare, il pesce porco, il drago marino, la balena suino, solo per citarne alcuni.
Ma da dove nascevano queste storie? Dagli avvistamenti dei marinai in navigazione. Tutti questi mostri marini, o di fiume, dispongono di un numero ilimitato e incalcolabile di nascondigli nelle profondità delle acque. L’esplorazione marina fino ad ora si è limitata ad una piccola percentuale del fondo. Ci sono profondità insondabili, canyon e burroni mai sondati dall’uomo.
Con i nuovi strumenti e le tecnologie gli oceanografi hanno disegnato i fondali marini su carte particolareggiate, ma gli scienziati fino ad ora hanno potuto esplorare solo piccole parti delle profondità oceaniche.
Animali che si pensava non esistessero, o anche preistorici che si credevano esistinti, sono stati ritrovati nelle profondità, quegli animali che contribuivano alla perpetuazione di leggende legate ai mostri marini, ma questo non ha decretato nè la fine degli avvistamenti, nè dei racconti.
Un pesce in particolare destò meraviglia nel 1938, un celacanto vissuto 300 milioni di anni fa e ritenuto estinto da 70. Sopravvissuto nel fondo degli abissi fino ai giorni nostri, potrebbe non essere l’unico animale a non essersi estinto. Nessie potrebbe essere un dinosauro, e chissà che non ci siano anche i serpenti marini a strisciare nell’acqua.
Certo è che in molti hanno raccontato di avvistamenti di animali, simili ad anguille, della lunghezza anche di trenta metri, con spire che si rizzavano verticalmente. Anche il calamaro gigante sembrava solo una leggenda, una storia da film, invece ne sono stati ritrovati. Il più grande della lunghezza di dieci metri e del peso di 450 chili! Non male per essere solo animali leggendari nati dalla fantasia! Forse un giorno potremo provare la loro esistenza definitivamente.