La ricchezza materiale contro la ricchezza interiore: da sempre questa opposizione anima le discussioni tra coloro che puntano più alle cose concrete e quelli che invece curano più l’aspetto interiore, credendo fermamente che sia questo a fare la differenza nel mondo. E’ proprio su questa dicotomia che è basato il libro Le grandi verità ricercate dall’uomo, edito da Edizioni Mediterranee.
Nel libro, lo scrittore analizza con sguardo distaccato il cambiamento dell’uomo negli anni, il crescente potere delle cose materiali, e la perdita di quegli obiettivi che, un tempo, erano ritenuti alla base della vita di ogni individuo. Oggi si tende molto spesso a finalizzare la propria vita verso obiettivi che riguardano sempre e comunque il mondo esterno, l’unico che – in questa ottica – può regalarci delle soddisfazioni. Non si cura l’anima, la parte interiore di ciascuno di noi, che con il passare del tempo si impoverisce e crea un vuote interiore difficile poi da colmare. Si tralascia, dunque, tutta la parte legata alla spiritualità.
Ma come sfruttare la ricchezza interiore per vivere felici? Occorre fare un passo indietro e cominciare a cambiare il nostro punto di vista. Significa coltivare il proprio IO, trovare nel proprio intimo tutti quegli stimoli che possono farci vivere sereni e che solitamente, invece, tendiamo a ricercare solo nel mondo esterno.
Coltivare la ricchezza interiore vuol dire anche non dovere per forza ricercare la compagnia di qualcuno perché da soli ci sentiamo persi e smarriti ma anzi, significa saper godere di alcune gioie in solitudine, magari emozionandosi per la natura che ci circonda, per un tramonto particolarmente colorato, o per un paesaggio che, solo guardandolo, ci regala emozioni forti.
Solo sfruttando la ricchezza interiore, e di conseguenza ridimensionando il potere dei beni materiali, si potrà raggiungere quell’equilibrio che da tempo l’uomo cerca e che dovrebbe essere alla base di una vita piena e felice.
Foto | Thinkstock