Questa è una preghiera creata per avere delle risposte dall’Angelo Uriel.
Se volete far riuscire questa difficile operazione, dovrete cercare di attenervi a quello che è scritto e osservarne tutti i punti in maniera meticolosa, altrimenti l’operazione non volgerà a buon termine.
Trovare una stanza dove delle donne non pure siano entrate, almeno da nove giorni, pulire ed incensare per bene il luogo, come si è già detto per le altre operazioni.
Nella stanza mettete un tavolino coperto con una salvietta bianca, sopra di essa ponete una bottiglia di vetro nuova, riempita d’acqua di fontana da attingersi dall’operatore stesso un momento prima dell’operazione, poi prendere tre candele di cera vergine, miste con grasso umano, un pezzo di pergamena vergine, una penna di corvo preparata per scrivere, un calamaio nuovo di porcellana con inchiostro, un piccolo fucile pronto per far fuoco, portare all’interno della stanza un ragazzo di buoni costumi, che si metta vicino al tavolino con una delle tre candele posta dietro a lui, mettendo la candela in un grosso ago nuovo, un poco distante dalla bottiglia.
Le altre due candele si metteranno, una a destra e l’altra a sinistra, ficcate anche queste in due aghi grossi; mentre che si dispone il tutto si diranno le parole seguenti:
“Gabamiah, Adonay, Agla: Domine Deus virtutem adjuva nos!”
La pergamena deve essere messa a destra della bottiglia, la penna e il calamaio a sinistra. Prima d’incominciare l’operazione, si chiudino la finestra e la porta, si spari col fucile e poi si accendano le tre candele.
Il ragazzo si porrà in ginocchio, per modo che possa guardare nella bottiglia, colla testa scoperta e le mani unite, chi dirige l’operazione, gli comanderà di guardar fisso nella bottiglia, accostandogli l’orecchio destro, e con voce chiara, e distinta, dirà la scongiurazione seguente. (che ovviamente vedremo la prossima volta.)
Fonte Claviculas Salomonis editore Amato Muzzi