Benedizione del sale.
“Dio dei Dei, e Signore dei Signori, che hai creato il tutto dal nulla e che hai creato il sale per la salute umana, benedici e santifica questo sale, affinché tutte le cose che sono in questo cerchio, ricevano le virtù per ottenere l’ effetto necessario che noi desideriamo. Amen!”
Questo qui eseguito, si mette la pelle salata ai raggi del Sole per lo spazio d’ un giorno, e si procura un vaso di terra verniciato all’ intorno, del quale si scriva colla penna e l’ inchiostro dell’ Arte i caratteri de Khil, designati nelle tavole precedenti. Si metta in seguito nel vaso della calce viva e dell’ acqua esorcizzata, e mentre che ella si scioglie, ponete la pelle del capretto dentro, lasciandovela fino a quando lasci il pelo da solo.
Dell’ aspersione dell’ acqua.
“Signore Iddio Padre Onnipotente, mio riposo e mia vita, aiutatemi Padre Santo, perché io spero in voi, Dio d’Abramo, Dio d’Isacco, Dio di Giacobbe, Dio degli Angeli, Dio degli Arcangeli Profeti, Creatore di tutto! Io vi prego umilmente, per l’ invocazione del Vostro nome, quantunque io sia indegno d’ invocarlo, che benedica e consacri quest’ acqua, affinché in qualunque parte ch’ essa sia sparsa, riporti la salute dei nostri corpi. Per te Santissimo Adonay d’onde il tuo regno è senza fine.”
In seguito, quando cioè la vostra pelle sarà fatta, e che il pelo cadrà da sé toccandolo con un dito, si tolga dal vaso e lo si speli col coltello di legno sopra del quale si diranno le parole seguenti:
“Santissimo Adonay includi in questo legno una tale virtù, per pulire questa carta, per il tuo Santo nome, Agason. Amen!”
Fatto questo, la pelle essendo pulita, la si stenda sopra un pezzo di tavola nuova, ed all’ intorno gli si mettano delle pietre che devono esser prese lungo le sponde d’ un’ acqua corrente, sopra delle quali si dirà la preghiera seguente:
“Adonay, Dio fortissimo e potentissimo, dai a questo pietre virtù che possano stendere questa pelle, e levando da essa tutti gl’ inganni, affinché per la tua potenza essa ritenga la virtù che noi desideriamo. Amen!”
La si lasci disseccare al Sole, ed avanti d’ abbandonarla si dica l’Orazione seguente:
“Je Agla Jod hen he Emmanuel, siate i guardiani di questa carta o pelle, affinché non possa entrare alcun fantasma in essa!”
Questa preghiera finita, la si lasci all’aria fino a tanto che essa sia disseccata.
Nota. Il luogo deve essere ben pulito, e la si asperga con queste sante parole:
“Nel nome di Dio immortale, Iddio ti asperga e ti pulisca di tutti gli anni e di tutte le cattiverie, e tu sarai più bianca che la neve. Amen.”
Allorquando essa sarà secca, la si levi della tavola, la si benedica in suffumigi, aspergendola e conservandola per l’ uso. Si faccia attenzione però che non sia veduta da alcuna donna, principalmente quando hanno il loro mestruo, perché perderebbe la sua virtù. Fa d’ uopo che colui che fa questa carta, sia casto. Gli si faccia dir sopra una Messa della Natività, notando che tutti gli utensili debbono generalmente esser sopra l’ Altare.
Fonte Claviculas Salomonis editore Amato Muzzi