Il dominio della mente, imprese impossibili divengono realtà

California Meridionale. Nei giardini di un albergo un centinaio di persone assiste ad una cerimonia molto particolare nella quale avverrà il miracolo di camminare sui carboni ardenti senza sentire dolore. È Tony Robbins, di Los Angeles a spiegare e guidare i partecipanti.

Ci sono due rettangoli di terra coperti di carboni ardenti, nell’aria crepitano e scoppiettano le braci. Le persone di dispongono in due file e mentre aspettano il loro turno continuano a mormorare “Fresco muschio, fresco muschio”. Robbins è il primo a cimentarsi nell’impresa.

Inspira un paio di volte poi si mette a camminare tranquillamente su carboni ardenti, senza il minimo problema arriva dall’altra parte, mette i piedi sul prato e li ripulisce dalla ceneri. I presenti sono estasiati, applaudono entusiasti. Sono desiderosi di provarci anche loro.

La terza mente e Mary Craig

Mary Craig era la moglie del romanziere Upton Sinclair ed era fermamente convinta di possedere grandi poteri e capacità telepatiche tanto che chiese al marito di metterla seriamente alla prova. Era l’inizio degli anni ’20 e Upton accettò di fare questa verifica.

L’uomo dapprima faceva dei disegni, poi cercava di comunicarli mentalmente alla moglie. La donna riusciva a percepire il messaggio del marito e disegnava ciò che lui aveva abbozzato, ma a volte dava un significato differente del disegno.

Sinclar poi raccolse i disegni suoi e di Mary nel libro “Mental Ratio” che la moglie lo aiutò a stendere. Comparando le due figure si può riscontrare la perfetta similarità. A volte quelli della moglei erano un pò più stilizzati, ma corrispondevano nelle forme.

Chiaroundenza, quando si sentono le voci: i poteri della mente

Una poco nota forma di chiaroveggenza è la chiaroudenza, cioè quando si sentono attraverso l’udito cose che normalmente non si dovrebbero sentire. In pratica la persona ode delle voci come se fossero nella sua testa. La più famosa chiaoudente della storia è certamente Giovanna d’Arco.

La pulzella d’Orleans, figlia di contadini, visse nel Medioevo e come si può facilmente immaginare la sua vita era scandita dai suoni di quel tempo. Si alzava al canto del gallo la mattina e andava a messa al suono delle campane. Le notizie le aveva attraverso i viaggiatori che passavano dalle parti di dove abitava.

Sembrò naturale che, in un mondo fatto principalmente di suoni, la sua guida spirituale fossero “le voci”. Giovanna affermò di averle sentite la prima volta all’età di tredici anni. Ne sentiva tre, di tre guide spirituali che le indicarono quale sarebbe stato il suo futuro.

Erano l’arcangelo Michele, Santa Margherita e Santa Caterina che le portavano messaggi divini e predisponevano la sua vita futura e le predicevano il suo futuro. Le dissero che avrebbe condotto un esercito per liberare Orleans dall’assedio degli inglesi nel 1429.

La morte del Presidente Lincoln, ne aveva avuto precognizione

Come abbiamo già avuto modo di raccontare il Presidente degli Stati Uniti, Abramo Linclon, ebbe esperienze metapsichiche che lo accompagnarono nei momenti più salienti della sua vita. Lui credeva fortemente nei presagi. Ne ebbe molti durante la vita, uno dei quali gli confermò che sarebbe salito al potere, ma lo avrebbe perso poco dopo, all’apice del successo e della carriera.

Lincoln poco dopo essere stato eletto presidente nel 1860, guardandosi allo specchio vide due di sè, comrpese quindi che era un segno della sua ri-elezione a presidente e difatti così fu. Quando seppero delle sue premonizioni ci scrissero un articolo e lui, con trqnuillità affermò che era vero.

Non nascose mai questo suo “dono” e raccontò di aver visto cose bellissime. Non aveva però ancora visto in sogno la sua morte che poi raccontò all’amico Lamon.  Nel sogno aveva sentito delle persone piangere e si era diretto verso il suono che proveniva dalla Camera Orientale della Casa Bianca.

Paul Devereux, l’energia della Terra e i complessi megalitici

I rabdomanti erano sempre stati convinti dell’intenso campo magnetico e delle fluttuazioni energetiche che le pietre megalitiche presentavano e Devereux si convinse che la credenza popolare che riteneva quei luoghi terapeutici fosse fondata.

Questa convinzione era confermata dal fatto che gli abitanti del circondario andavano a Rollright per fare in modo che le ossa rotte si rinsaldassero. Molti ospedali utilizzavano la tecnica dell’ellettromagnetismo per accelerare i processi di saldatura delle ossa fratturate, era risaputo.

Un’altra scoperta in linea a quelle già fatte, fu grazie ad un rabdomante che riuscì a causare forti vibrazioni ad un voltmetro semplicemente ponendo una mano su una pietra in una zona particolarmente sensibile all’energia. I rabdomanti erano convinti che i corsi d’acqua si intersecavano proprio sulle linee di intersezione dei ley. 

Eusapia Palladino, italiana con poteri paranormali – parte II

Gli studiosi che furono invitati su Roubaud, l’isola di Richet, erano Frederic W.H. Meyers e sir Oliver Lodge, membri della British Society for Phisical Research (SPR) fondata nel 1872 da alcuni studiosi di  fenomeni paranormali di Cambridge.

Richet fece fare un tavolo pesantissimo e con le gambe a punta in modo che la Palladino non potesse utilizzare nessun trucco per sollevarlo, come ad esempio i piedi. Però appena vi mise sopra le mani il tavolo si mise a sussultare e poi si sollevò completamente da terra senza che lei ne fosse in contatto.

Dopo molti esperimenti Richet e i colleghi affermarono che non aveva utilizzato trucchi e i suoi poteri erano autentici. I due studiosi la invitarono a Cambridge alla loro riunione a ttuale dove venne fatta cadere in trappola da uno dei presenti, colta a barare e cacciata.

Eusapia Palladino, italiana con poteri paranormali – parte I

Eusebia Palladino nacque nel Sud dell’Italia nel 1854 cominciò ad essere soggetta a fenomeni di psicocinesi spontanea fin da bambina. All’età di dodici anni rimase orfana e i suoi poteri si manifestarono in tutta la loro portata quando la ragazza ebbe all’incirca vent’anni ed era sotto la tutela di un certo Damiani.

Non è dato di sapere esattamente quali fossero gli studi alla quale la giovane veniva sottoposta: veniva considerata rude, rozza e anche molto ignorante e incolta. Non considerava i suoi poteri qualcosa di particolarmente insolito e prezioso. In alcuni casi pare fosse stata trovata a usare inganni, ma in parecchi sostenevano che fosse in grado di provocare ben 39 fenomeni paranormali.

Attorno al 1890 uno psichiatra scettico, tale Cesare Lombroso, fu molto colpito dai racconti e volle andare a Napoli convinto di poterla smascherare. Invece dovette ricredersi. Grazie al suo parere positivo alcuni scienziati internazionali e intellettuali invitarono la Palladino a Milano per vederla all’opera.

Anne Moberly e Eleanor Jourdain, viaggio retrocognitivo – parte II

Tutto intorno a loro non c’erano turisti, ma più avanti, quando il viottolo si ramificava in tre, incontrarono due uomini dall’aspetto serio, che indossavano giacche verdi e cappelli a tricorno. Dato che avevano in mano vanga e carriola le due donne pensarono fossero giardinieri.

Eleanor chiese loro come fare per raggiungere la Petit Trianon, però ottenne una risposta molto fredda e meccanica che non comprese, così lo domandò di nuovo ottenendo la medesima risposta. Poi la sua attenzione cadde su una donna e una ragazza che stavano sulla porta di un villino poco distante. Indossavano abbigliamento molto antiquato e all’improvviso la donna si sentì cogliere da una strana inquietudine e depressione.

Non rivelò alla Moberly le sue sensazioni anche se si sentiva via via sempre più triste. Anche questa però cominciò a sentirsi sempre più triste. Ognuna immersa nella propria tristezza continuarono a camminare e arrivarono ad un altro punto dove il sentiero si diramava in due, a destra e a sinistra.

Anne Moberly e Eleanor Jourdain, viaggio retrocognitivo – parte I

Nel 1911 le due donne pubblicarono il libro “An Adventure”, tradotto in itailiano “Un’avventura”, in cui raccontarono della inquietante esperienza che, una decina di anni prima, avevano avuto nei giardini della reggia di Versailles.

Ma torniamo all’inizio… era il 1911 quando Eleanor Jourdain, invitò Anne Moberly a passare due settimane in vacanza con lei, nei dintorni di Parigi. La Moberly era la direttrice del collegio femminile dell’università di Oxford e Eleanor mirava a diventarne l’assistente.

Nonostante la differenza di età le due donne si trovarono bene insieme, avevano molte cose in comune ed entrambe molto legate alla tradizione. Mentre la Moberty aveva cinquantacinque anni, la Jourdain solamente trentacinque. La prima era una donna timida, con occhi scuri nascosti da un paio di lenti appoggiati su un naso che non passava inosservato.

Retrocognizione, tornare nel passato come in un viaggio nel tempo

C’è una rarissima manifestazione che ha affascinato gli studiosi e i ricercatori psichici e che si chiama “retrocognizione”. Si tratta di un fenomeno nel quale le persone si trovano a rivivere in momenti del passato, vengono trasportati indietro nel tempo. Anche se rapporti su questo tipo di manifestazione non sono nuovi, sono molto più rari che gli altri.

Uno studioso se ne interessò in particolar modo, W.H.W. Sabine, e sostenne che secondo lui la descrizione della creazione della Genesi era basata sulla retrocognizione, ma rimaniamo a tempi più vicini ai nostri. Uno degli episodi che trattano di retrocognizione fu quello raccontato da Coleen Buterbaugh, una segretaria dell’Università Wesleyan in Nebraska e che accadde nel 1963.

La donna raccontò di esere entrata in una stanza del campus e di aver sentito uno strano silenzio, poi di aver percepito la presenza di un uomo ad una scrivania, che però non riusciva a vedere. Ciò che fu in grado di vedere fu la figura di una donna in abiti antiquati, ormai evanescente.

L’anima esce dal corpo, viaggi extracorporei che fanno in molti – parte III

Sant’Antonio da Padova non è l’unico santo ad aver fatto simili dichiarazioni. Anche San Severino di Ravenna, San Clemente di Roma e Sant’ Ambrogio a Milano, hanno avuto esperienze di viaggi dell’anima fuori dal corpo. Una piuttosto curiosa è quella raccontata da Sant’Alfonso Liguori che svenne dopo la celebrazione di una messa e rimase inconscio per ben ventiquattro ore.

Al suo risveglio raccontò d’aver assistito alla morte del papa, Clemente XIV a Roma. La notizia del decesso del papa e dell’ora in cui era avvenuto il decesso fu confermata tempo dopo da un messo pontificio e i presenti al capezzale del Papa dissero di averlo visto tra chi vagava nelle stanze del morente.

Com’era possibile? Nella chiesa, ma anche nelle comunità agricole europee era ben radicata la credenza che mentre il corpo dormiva beato in un letto l’anima vagasse liberamente. Questa diede vita all’idea del “doppio” persistette nelle tradizioni popolari fino al 1800 quando poi cominciò ad essere di interesse generalizzato e divenne base dello “spiritismo”.

L’anima esce dal corpo, viaggi extracorporei che fanno in molti – parte II

Gli scettici rifiutano l’idea dei viaggi extra corporei e di tutto ciò che viene chiamato paranormale, ritenendoli sogni, allucinazioni e cose simili. Chi invece ne sostiene la veridicità, asserisce che, a causa del senso di realtà che si prova nel mentre, è impossibile scambiarle per qualcosa di diverso. Per tutte le persone che ne descrivono le caratteristiche si trovano grandi similitudini.

Uno studioso di questi fenomeni, Eugene E. Barnard, stimò che almeno una persona su cento durante la vita ha un’esperienza di questo tipo. Altri invece sostengono che la percentuale è di 15-20 persone su cento! Un altro ricercatore, Charles T. Tart sostenne che potenzialmente ogni persona potrebbe fare una simile esperienza per il solo fatto di essere vivo.

E le definì un archetipo, secondo ciò che diceva Carl Jung. Ma la storia dei viaggi extracorporei non ha vita tanto breve. Tornando indietro nel tempo scendiamo fino all’epoca della civiltà egizia. Gli egiziani ritenevano che ogni “corpo” avesse un corpo astrale, o spirituale, chiamato “ba”, che alla morte del corpo di carne si staccava da questo senza però abbandonarlo completamente. 

Taryn Krive e i suoi spiriti guida: bisogna osare per riuscire

Fu contattata dagli spiriti guida e ne ricevette i comandi ancor prima di rendersi conto di cosa stesse succedendo. Così racconta Taryn Krive della sua esperienza. Tra le tante la sua preferita è una donna della tribù hopi chiamata “Scorza dl’albero” che ha sempre dato alla Krive serenità e visioni profonde.

Secondo la donna hopi quando dentro di sé si prova una lotta interiore, un dolore, o ci si sente dibattuti, arrabbiati, oppure si provano sensazioni negative, ci i dovrebbe fermare un momento a riflettere e trovare la motivazione che ci fa sentire in quel modo. “A cosa stai resitendo?”, ci si dovrebbe chiedere “Che cosa crea questa cosa che non voglio?”

Ognuno di noi ha nella vita qualcosa che vorrebbe differente, o che non va come si desidera. Perchè? Inoltre, sempre secondo Scorza d’Albero, quando si giudica un altro, si litiga, si dovrebbe trovare ciò che non va e riconciliarsi con quella cosa. “Tutto ciò che cerchi l’hai già in te… Ognuno ha la capacità di far andare la sua vita esattamente come vuole“, solo che non lo sa, è questo il guaio.

Diana Hoerig, channeler: il mago dentro ognuno di noi

Diana Hoerig, una channeler, ha sempre affermato che ognuno di noi può imparare a diventarlo, in modo consapevole e ce non è difficile come si possa credere. Questa donna è la channeler che sostiene di aver incontrato il famoso Mago Merlino, vissuto ai tempi di Re Artù. Il primo incontro risalirebbe al 1980.

La donna ricorda che in quel momento stava meditando. Merlino divenne uno dei suoi spiriti guida e lei la fondatrice dell’associazione de “la rete della fiamma violetta” in California del Sud. Lo scopo per cui è stata creata è di concentrare tutte le energie per fare in modo che governi e istituzioni creino un mondo di verità e integrità.

Impresa per niente facile se si pensa a come siamo ridotti ai giorni nostri! Merlino, contattò la Hoerig per portare un messaggio all’intera umanità. DIfatti lei, dopo averlo ricevuto, lo estese a tutti quanti. Lui sosteneva di rappresentare il “mago che sta dentro ognuno di voi” e uno strumento di luce.