Beowulf, il drago nordico e l’incendio in Scandinavia

Intorno all’anno 1.000 a.C in Scandinavia ci fu un grandissimo incendio che proverebbe, senza ombra di dubbio, leggenda che si narra sulla presenza del drago. L’evento scatenante parte, nemmeno a dirlo, da un uomo cencioso e vestito di stracci che, dalla spiaggia, tenta di risalire le roccie.

Questo personaggio, del tutto casualmente, finisce per ritrovarsi in una caverna piena di richezze, che viene ipotizzato appartenessero ad una tribù vissuta lì nel passato. L’oro fa gola a tutti, quindi non c’è da stupirsi se il poveraccio decide di prendersi un ricordino.

Il drago, a guardia del tesoro, dorme della grossa, e il furto riesce benissimo. Il cencioso schiavo scappa, intenzionato a portare l’oggetto del furto, una coppa d’oro, al suo padrone. Solo che il drago ha il potere della conoscenza e SA sempre tutto. Al momento del risveglio capisce subito che è stata rubata la coppa. Sente odore di “umano” e si infuria.

Il buru, mitico mostro indiano della palude

Ai piedi delle vette himalayane c’è una palude che si dice sia popolata da mostri. È  un angolo remoto e isolato nel nord-est dell’India. La leggenda era riportata nel folklore delle tribù degli Apa Tani e dei Dafla, tramandata di generazione in generazione.

C’era un uomo, un certo Charles Stonor, zoologo e funzionario britannico per l’agricoltura, che aveva parlato con una trentina di nativi che sostenevano di averlo visto aggirarsi nei dintorni. Lo descrissero come lungo circa tre metri e mezzo, con la pelle da rettile, quattro zampe con lunghe unghie, un muso appuntito e spine sul dorso.

I buru, di colore bianco e blu scuro, si nascondevano durante le stagioni calde nei recessi della palude, per uscirne in quelle delel piogge e andare in giro saltellando qui e là sotto l’acqua scrosciante, quando la palude diventava un grosso lago a causa delle forti precipitazioni.

Creature del mare, i racconti dei marinai nei disegni degli artisti

 Nelle profondità degli abissi si dice vivano specie animali che raramente vengono avvistate in superficie e definite mostri, tra questi il più popolare è Lochness, affettuosamente chiamato Nessie, ma ci sono anche: il diavolo di mare, il pesce porco, il drago marino, la balena suino, solo per citarne alcuni.

Ma da dove nascevano queste storie? Dagli avvistamenti dei marinai in navigazione. Tutti questi mostri marini, o di fiume, dispongono di un numero ilimitato e incalcolabile di nascondigli nelle profondità delle acque. L’esplorazione marina fino ad ora si è limitata ad una piccola percentuale del fondo. Ci sono profondità insondabili, canyon e burroni mai sondati dall’uomo.

Con i nuovi strumenti e le tecnologie gli oceanografi hanno disegnato i fondali marini su carte particolareggiate, ma gli scienziati fino ad ora hanno potuto esplorare solo piccole parti delle profondità oceaniche.

Befana, tradizione e leggenda

Oggi parleremo della figura della Befana, famosa in tutto il mondo per essere la vecchietta che tra la notte del 5 e la mattina del 6 gennaio, porta dei regali a volte con del carbone, ai bambini di tutto il mondo.

Il termine Befana deriva da Epifania (Tà epiphaneia dal greco), cioè la manifestazione di una divinità. Secondo la leggenda la Befana è una donna brutta e gobbuta, ma la sua origine viene dalle tradizioni pre cristiane e dalla cultura popolare, ed è colei che porta i doni ai bambini lo stesso giorno che i Magi li portarono al Salvatore.

La Befana è una strega, una di quelle che volavano nel cielo nelle dodici notti in cui propiziavano a raccolti futuri.

Tiamat, malvagia e astuta madre dei draghi neri

I primi mostri alati, dotati di artigli, comparvero nelle leggende della Mesopotamia. Erano di colore nero o blu scurissimo e sono le razze più antiche. Il Drago Nero è sempre stato riconosciuto malvagio e astuto, simboleggia il male profondo.

Il primo drago nero di cui si ha memoria è la leggendaria Tiamat, madre di tutti i draghi neri che li generò per lanciarli contro gli dei. Questo esercito popolò la terra. Avevano artigli da aquila e ali da pippistrello e si nutrivano di ogni creatura vivente che trovavano sul loro cammino.

Coda a parte, questi draghi hanno una lunghezza di circa venti metri e un’apertura alare a volte più grande di quanto sono lunghi, sono provvisti di corna e di una coda piena di aculei. I loro occhi somigliano a quelli dei felini, leoni e tigri. I loro metodi di attacco sono molto vari: bava appiccicosa, fuoco e acido, oltre a gas mortali.

Anfither, il drago alato divinizzato dalle popolazioni Mesoamericane

Il drago alato senza zampe viene chiamato Anfither, o anche serpente piumato, che compare in molti disegni e nella mitologia del passato, noto soprattutto nelle popolazioni dell’America Latina e del Messico e veniva chiamato “piumato” proprio per le sue ali piene di piume.

Le popolazioni di quelle zone erano solite offrire doni al Serpente Piumato per ottenere i suoi favori e non incorrere nelle sue ire. In molte incisioni e disegni di questi popoli antichi lo ritroviamo. I draghi sono infatti delle creature mitico-leggendarie che hanno sempre fatto parte dell’immaginario collettivo.

Nelle popolazioni precolombiane il Serpente Piumato, o Quetzalcoatl, era una delle divinità più famose della Mesoamerica e secondo alcune tradizioni richiedeva anche sacrifici umani.

Il drago ignivomo, una terribile creatura

I draghi alati fecero la loro comparsa in Occidente dapprima nelle opere dei greci, poi nella Bibbia, però fu nell’Europa Medievale che l’immaginazione collettiva fu catturata da queste creature terribili molto spesso dotate di corna e che sputavano fuoco. Sono dei rettili alati che possono arrivare alla lunghezza di dieci metri.

Oltre a questo hanno lunghi artigli e un alito tremendo ed erano in grado di soggiogare un’intera città divorando giovani vergini fino a quando un nobile cavaliere non li uccideva con una magica spada. L’eroe più famose che uccise il drago e salvò la fanciulla è San Giorgio. Attorno alla sua figura sono nate e cresciute moltissime leggende popolari.

Possono arrivare a pesare anche cinque tonnellate, ma grazie a possenti e grandi ali possono rimanere in volo perennemente. Sono animali fieri e consapevoli di essere le creature più potenti al mondo. Vivono molto a lungo, riescono a vedere generazioni di umani e sono intelligentissimi. Un drago può raggiungere capacità e poteri magici molto superiori a quelli di un mago umano.

Divinità femminili nel mondo

Oggi continueremo a parlare di divinità, quelle divinità che spesso vengono citate in alcuni rituali e famose in tutto il mondo per la loro potenza.

Queste che sto per citarvi sono tra le dee più potenti ed importanti tra quelle egizie, romane, Sumere, Indù, Celtiche, greche e scandinave. Ve ne metterò alcune importante ed altre meno, ma potenti lo stesso.

Divinità femminili più importanti

Oggi parleremo di divinità, quelle divinità che spesso vengono citate in alcuni rituali e famose in tutto il mondo per la loro potenza.

Queste che sto per citarvi sono tra le dee più potenti ed importanti tra quelle egizie, romane, Sumere, Indù, Celtiche, greche e scandinave.

Flora, era la dea della primavera e della Nascita di origine romana. Flora viene invocata quando si vuole una fioritura magnifica, ma anche per proteggere i bambini e per la natura in geneerale.

Sasquatch o Bigfoot, realtà o antica leggenda

Oggi per miti e leggende parleremo del Sasquatch (Bigfoot), quell’essere misterioso simile ad un grande scimmione, che secondo la leggenda è alto tra i due e tre metri ed ha un peso di circa 280 chilogrammi.

Se sia mito o realtà nessuno lo sa, ma questo bipede si dice sia stati avvistato tante volte dal 1800 ad oggi tra gli Stati Uniti ed il Canada.

Lo Sasquatch, secondo degli esperti vive nelle zone fredde dell’America del Nord, è onnivoro, nomade ed ama uscire principalmente di notte.

Civiltà Cinese, creature mitologiche – seconda parte

Torniamo a parlare della Cina, una civiltà molto particolare, piena di tradizioni ancora vive, fatta di divinità e personaggi mitologici.

La mitologia cinese è nota a tutti noi grazie ai testi della dinastia Han, risalente a duemila anni fa. Secondo la tradizione cinese, la creazione dell’Universo fu dovuta alla fine del gigante Pangu.

Il soffio di Pangu divenne prima vento e nuvole, il suo occhio sinistro la Luna, il suo occhio sinistro destro il Sole, i suoi arti i quattro gli angoli del mondo, il sangue e il sudore diventarono rispettivamente il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro.

Ecco alcune creature mitologiche cinesi molto importanti:

Civiltà Etrusca, storia e divinità

Oggi parleremo della popolazione degli Etruschi, un popolo dalla dubbia origine, poiché numerosi studiosi dicono che siano discendenti dai Sardi che nel primo millennio si misero sulle coste del Tirreno spingendosi fino a creare colonie come Vetulonia, Populonia, Vulci, fino alla Campania

Altri studiosi sostengono che gli Etruschi siano originari nel nord Italia per via di reperti Villanoviani, mentre recenti studi, hanno sostenuto notevoli somiglianze genetiche tra con alcune popolazioni dell’Anatolia.

La loro mitologia è stata assorbita dall’antico popolo romano, difatti molte loro divinità si sono integrate nella mitologia romana.
Le tre divinità più importanti sono Tinia, Uni e Menrva.

Civiltà Cinese, creature mitologiche – prima parte

Torniamo a parlare della Cina, una civiltà molto particolare, piena di tradizioni ancora vive, fatta di divinità e personaggi mitologici.

La mitologia cinese è nota a tutti noi grazie ai testi della dinastia Han, risalente a duemila anni fa. Secondo la tradizione cinese, la creazione dell’Universo fu dovuta alla fine del gigante Pangu.

Il soffio di Pangu divenne prima vento e nuvole, il suo occhio sinistro la Luna, il suo occhio sinistro destro il Sole, i suoi arti i quattro gli angoli del mondo, il sangue e il sudore diventarono rispettivamente il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro.

Ecco alcune creature mitologiche cinesi molto importanti:

Civiltà Cinese, le divinità – seconda parte

Torniamo a parlare delle Divinità Cinesi, una civiltà molto particolare, piena di tradizioni ancora vive, fatta di divinità e personaggi mitologici.

La mitologia cinese è nota a tutti noi grazie ai testi della dinastia Han, risalente a duemila anni fa. Secondo la tradizione cinese, la creazione dell’Universo fu dovuta alla fine del gigante Pangu.

Il soffio di Pangu divenne prima vento e nuvole, il suo occhio sinistro la Luna, il suo occhio sinistro destro il Sole, i suoi arti i quattro gli angoli del mondo, il sangue e il sudore diventarono rispettivamente il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro.