L’immortalità perduta, Coyote prima dell’umanità

Questa è una leggenda narrata dai Nasi Forati e racconta ciò che c’era prima della comparsa degli uomini sulla Terra, ovvero Coyote e la moglie. La donna però morì e Coyote finì per sentirsi molto solo.

A quel punto lo Spirito della Morte ebbe compassione di lui e decise di dargli la possibilità di riportare la moglie in vita, ma avrebbe dovuto fare proprio come diceva lo spirito.

Coyote obbedì e cominciò a seguire le indicazioni dello Spirito. Si mise nel vasto prato e aspettò che arrivasse sera e quando successe vide una casa e vi entrò. All’interno trovò la moglie e tanti amici.

Ulisse: forse è esistito realmente!

Per tutti gli amanti della storia, dell’archeologia e del mistero, ecco una notizia fresca fresca, dal mondo del Web: degli archeologi greci, hanno identificato ad Itaca i resti di ciò che ritengono sia il Palazzo di Ulisse, cosa che affermerebbe l’esistenza del RE e la verità scritta da Omero sulla Guerra di Troia.

Atanasio Papadopoulos, dell’università di Ioannina, e archeologo che da 16 anni fa scavi nella zona di Itaca, crede che i resti del palazzo a tre livelli siti a Exogi, possano essere quelli del palazzo.

Questa è la zona dove Ulisse tornò dopo il lungo viaggio e dove riabbracciò la sua amata Penelope ed uccise i Proci.

Serperte marino gigante avvistato in California – parte II

Durante il secolo scorso avvistamenti di misteriosi e giganteschi animali al largo delle coste del Pacifico si sono susseguiti senza sosta. Agli avistamenti di Stinton Beach cercarono anche di dare spiegazioni logiche e razionali che però i testimoni rifiutarono sdegnosamente, certi di ciò che avevano visto.

Un biologo però volle precisare che “creature prestoriche di ogni sorta potrebbero aggirarsi nelle profondità marine senza che noi lo sappiamo“. Gli oceani sono vasti e inesplorati  e potrebbero benissimo essere habitat di creature mai viste.

Questi mostri marini sono riusciti fino ad oggi a nascondersi, celarsi alla vista di studiosi, altri ormai fanno parte della realtà, come il polpo gigante. Il mare brulica di di creature di ogni sorta e noi ne conosciamo veramente poco. Nelle profondità chissà cosa si nasconde, anche perchè raramente ci si avventura a grandi profondità ben lontano dalle coste.

Serperte marino gigante avvistato in California – parte I

 

Era l’ultimo giorno di ottobre del 1983 e alcuni operai stavano lavroando faticosamente sulla sommità di una scogliera per rimettere a posto un tratto di autostrada nella contea di Marin, in California.

Sotto di loro si estendeva la spiaggia sabbiosa di Stinton Beach, poco più in là il Pacifico. Uno dei lavoratori ad un certo punto si mise a scrutare il mare: aveva scorto una sagoma molto grande e scura solcare le acque velocemente e dirigersi verso la spiaggia.

L’uomo avvertì un collega di controllare con il cannocchiale cosa fosse. Matt Ratto lo fece e potè vedere un animale gigantesco, della lunghezza di una trentina di metri e sottilissimo, con tre gobbe, o spire, sulla schiena.

L’Idra dalle molte teste

L’Idra è il serpente della palude di Lerna, nato dall’unione di Echidna e Tifone, cresciuto da Era per mettere alla prova Eracle. È un animale mitologico, un mostro dalle tante teste, nella maggior parte dei casi nove, qualcuno diceva addirittura cento.

Con il suo terribile alito mefitico uccideva chiunque gli si avvicinasse e devastava i raccolti. Gli uomini cercavano di ucciderlo tagliandogli le teste, ma queste ricrescevano all’istante e doppie, rendendo vani gli sforzi.

Fu Eracle a sconfiggerlo, grazie alle indicazioni di Iolao che gli consigliò di bruciare il collo dell’animale mostruoso ogni qualvolta gli tagliava una testa. Rimase solo quella immortale che uccise schiacciandola con un sasso.

Il kraken, animale leggendario

Il Kraken era un leggendario mostro marino che faceva parte della tradizione scandinava. Poteva essere paragonato ad un gigantesco calamaro gigante co le corna, tanto grande che a volte le navi lo scambiavano per un arcipelago.

Se l’imbarcazione si avvicinava tropppo il kraken tirava su la testa mostrando le corna e i tentacoli che poi catturavano la nave e riuscivano ad afferrarla e tenerla con tale forza da romperla e farla affondare.

Il kraken inoltre spruzzava un liquido molto simile all’inchiostro che anneriva ed avvelenava le acque, una caratteristica che lo faceva appunto somigliare ad un calamaro gigante. Questo mostro marino gigantesco ha fatto parte della cultura popolare e secondo le leggende viveva al largo delle coste norvegesi e islandesi.

Grecia, ombelico del mondo sul monte Parnaso

Abbiamo già trattato un pò in generale dei luoghi sacri che ci sono disseminati sul pianeta e che fanno parte di mitologia o credenze locali. Stavolta ci concentriamo sugli antichi Greci. Anche loro avevano un “ombelico del mondo”.

La mitologia greca narra che un giorno il re degli dei e degli uomini, il possente Zeus decise di scoprire quale fosse il centro del suo regno. Liberò quindi due maestose aquile alle estremità del mondo in modo che volando su tutta la terra trovassero il punto esatto, il centro del suo impero.

I grandi uccelli volarono sopra l’intera Terra alla sua ricerca fino a che riuscirono a trovarlo. I due rapaci si rincontrarono nella fertile vallata di Delfi, precisamente sul versante sud del monte Parnaso. Questo monte è esattamente al centro della Grecia e domina la città di Delfi.

Metamorfosi, uomini e animali nelle credenze degli indiani

Gli indiani del Pacifico Nord-Occidentale erano convinti che uomini e animali discendessero da antenati comuni e i loro progenitori fossero animali, da qui la credenza che, attraverso la magia, gli uomini potessero prendere le sembianze degli animali.

Ma credevano anche al contrario e cioè che un uccello o un animale potessero trasformarsi in un essere umano. Ogni famiglia indiana adorava il totem che la rappresentava, ed era una specie di benefica mascotte che portava e rpeservava il benessere del clan.

Gli indiani erano convinti che in ogni svariata forma della natura si nasconde un essere vivente. Secondo loro un essere era composto da Corpo, Mente e Spirito, collegati alla Natura. Quest’ultima per loro non era che un travestimento per tutte le più svariate forme di vita.

Tutti i colori del drago, mitica creatura intelligente – parte II

Continuiamo a parlare dei draghi suddividendoli, non tanto per forma, dimensioni, capacità e poteri magici, quanto secondo i colori della pelle, attraverso i quali si possono estrapolare le loro caratteristiche e abitudini ambientali e alimentari.

DRAGHI VERDI: sono creature belligeranti che amano creare intrighi a livello politico. Vivono nelle foreste, in genere scelgono come dimora l’albero più vecchio e maestoso. Sono molto aggressivi, ma talmente intelligenti da scegliere sempre le soluzioni che comportano meno lavoro possibile. Sono anche profondamente bugiardi. Fisicamenti li si riconosce anche per la lunghezza di collo e zampe. Gioca con la sua preda per giorni prima di mangiarsela ed emette gas tossici.

DRAGHI BIANCHI: sono creature piccole e intelligenti, vivono in climi freddi, in genere artici, quindi li si possono trovare nelle zone vicino al Polo. Questo per fortuna esclude incontri sgradevoli! Amano la solitudine, la neve e le caverne in cui nascondono per evitare pioggia e sole. Anche questa specie di drago è alata.

Tutti i colori del drago, mitica creatura intelligente – parte I

Abbiamo parlato delle prime leggende sui draghi e di alcuni di essi in particolare, ma non abbiamo ancora affrontato l’argomento in generale. Da come si può facilmente intuire dal titolo parliamo dei colori dei draghi. I capostipiti dei draghi erano neri, concepiti da Tiamat, con artigli da aquila e ali da pipistrello, e blu profondo.

Queste due si considerano le razze più antiche mai apparse sulla Terra. Poi ci sono i draghi rossi, che forse discendono da quelli neri, che simboleggiano una malgiava forza dirompente. L’Idra è una sottospecie dei draghi neri e viene descritta come la specie più cattiva perchè uccide anche solo per il piacere di farlo. Però, nonostante la loro forza e cattiveria non possiedono nessun potere magico. Ma vediamoli…

DRAGHI NERI: sono vili perchè tentano di affrontare mai chi li caccia, sono cattivi e ossessionati dalla morte. Sono malevoli e amano spaventare la gente e combinare danni, bruciavano i villaggi con il loro fuoco. Un drago nero, oltre che dal colore della pelle, può essere riconosciuto dalla sua struttura schelettrica. In genere preferisce muoversi durante la notte quando si sente più a suo agio.

Draghi, miti e leggende nella storia dell’umanità – parte II

Il più famoso cacciatore di draghi è senza dubbio San Giorgio, cui segue su territorio italiano, San Silvestro che liberò Roma dall’alitosi velenosa del drago che viveva nelle profondità della terra e che impestava l’aria, e Santa Marta che sconfisse Tarasca, il drago che devastava al suo passaggio le pianure della valle del Rodano poi ancora San Marcello, San Romano e la Gargouille di Rouen, come si può notare tutti Santi.

Per quale motivo? Beh, la malvagità non poteva che essere sconfitta dalla… Santità! Un’altra storia di cavalieri e draghi è quella di Sant’Efflem, nella quale un principe per sconfiggere il drago chiese aiuto al parroco della sua città. E fu proprio quest’ultimo, armato solo della fede a far scappare la bestia a … zampe levate!

Di contro ai Santi famosi, cacciatori di draghi, ci sono le bestie famose, fin dai tempi antichi. Possiamo citare, Tiamat, di cui potete leggere in un altro articolo, di Apopi, drago contro cui combatteva il dio sole Ra ogni volta che tramontava e veniva la notte, Tifone dalle mille teste che solo Zeus ebbe il coraggio di combattere.

Draghi, miti e leggende nella storia dell’umanità – parte I

 Fin dagli albori la storia dell’uomo è sempre stata popolata da miti e leggende che riferivano di mostri e temibili creature incantate che avevano incredibili poteri e forza soprannaturale. Le più potenti tra queste creature erano i draghi, distruttivi e malvagi, ma adi intelligenza superiore all’uomo.

La descrizione che è sempre stata fatta di queste creature leggendarie li fa rassomigliare a giganteschi serpenti, a volte con zampe anteriori e posteriori, a volte solo posteriori, con ali oppure senza. La maggior parte di loro sputava fuoco ed avevano grandi fauci ed enormi artigli affilati.

Rappresentavano l’incarnazione del male in quasi tutto il globo, tranne nelle civiltà occidentali, dove venivano ritenute creature benefiche protettrici degli uomini. Due punti di vista diametralmente opposti. Per tutti indistintamente però ossa e sangue di drago avevano grandissime proprietà curative.

Il potere supremo nelle mani della Dea Madre

La mitologa inglese Jane Hellen Harrison con i suoi studi condotti negli anni Venti, dimostrò che per un certo periodo, nella mitologia pre-omerica il potere supremo era stato detenuto da una divinità femminile. La dea venerata non era però, come in Mesopotamia, dispensatrice di vita, ma al contrario una creatura misteriosa e sinistra.

Il suo compagno è rappresentato come un serpente. Nei giorni di festa a questa creatura si offrivano in dono maiali macellati nell’oscurità dei boschi. La Harrison scrisse: “Gli esseri venerati non erano dèi umani razionali osservanti della legge, bensì spiriti, fantasmi, folletti vaghi, irrazionali e perlopiù malvagi“.

A quanto pare erano venerati solamente perchè in questo modo le persone credevano che mostrando rispetto e venerazione questi si sarebbero tenuti alla larga e non avrebbero dato fastidio. Le uniche dee che che non avevano caratteristiche e tratti oscuri erano Afrodite e Atena.

Le creature del Piccolo Popolo Italiano

Oggi cercheremo di catalogare a le creature Piccolo Popolo che sono presenti della tradizione e della letteratura italiana.

Di seguito potrete leggere l’elenco dettagliato delle piccole creature divise per regione dal nord al sud dell’Italia.