Canti alla Luna, alla Dea e al Dio

di Gianni 5

Oggi torneremo a parlare di Riti che si praticano durante le serate di luna. Dopo avervi mostrato alcuni riti di Luna calante, Luna piena e simili, voglio presentarvi alcuni riti da fare la sera, in compagnia della luna

– Canto della Luna

Sono la Dea delle corti ambrosiache
e non sono superata da nessuno
i cui templi fanno impallidire
questo mondo.
Attraverso il cielo io spingo
la mia lucente Luna,
diffondo la pace
sul mio pallido popolo negli Inferi,
sulla terra,
amando le creature io veglio.
Veglio su ogni lupa pregna
ed ogni morbida volpe,
sulla covata implume
di ogni madre pennuta,
e tutto ciò che amo
sono le verdi terre
e la solitudine.

– Il canto di benedizione

Possano i poteri dell’Uno,
la fonte di tutto il creato,
immanente, onnipotente, eterno;
possa la Dea,
la Signora della Luna
ed il Dio,
cacciatore Cornuto del Sole;
possano i poteri degli Spiriti
delle Pietre,
Sovrani dei regni elementali;
possano i poteri delle stelle sopra
e della Terra sotto,
benedire questo luogo,
e questo tempo,
e me che sono con Voi.

– Canto della sera per la Dea

Salute, splendida Luna,

Signora della notte;

La tua energia mi proteggerà

Finché la luce non tornerà.

– Canto della sera per il Dio

Salute, splendido Sole,

Signore del giorno;

Risvegliati al mattino,

Per illuminare il mio cammino.

– Notte di magia

La luna di tra le nubi in corsa spuntò,
e la tempesta con tuoni e fulmini più vicina avanzò.
Avvolta da un antico potere sovrannaturale
magica fu quella notte in cui gli spiriti
vagarono quando scoccò la mezzanotte.
Nelle infinite distese sottostanti
un forte e antico cerchio
di pietre erette che il tempo ha logorato
e la cui origine tutti han dimenticato.
Poi d’incanto un evento strano
per uno sguardo non profano.
Degli uomini di bianco vestiti
di là del campo apparvero riuniti.
Donde venissero nessuno lo sa
ma all’improvviso eccoli là.
Un canto mormoravano
e tra i fumi d’incenso camminavano.
Ombre non gettavano
mentre la linea del cerchio superavano.
Nessun volto dai cappucci s’intravide
nessuna impronta sul terreno si vide.
Un ramo di dorate lame falcate
da mano umana non impugnate.
In conclave rituale, riti magici svolgevano
che da tempo immemore conoscevano.
Poi come mille altre volte prima di allora
in questa stessa sacra dimora,
lentamente i fantasmi svanirono
e nella notte sparirono.

Fonte

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