Buranco nei pressi dell grotte di Toirano a Bardineto è davvero una delle porte dell’inferno? Scopriamo insieme le leggende più paurose e i fantasmi legati alla Liguria.
La porta dell’Inferno a Buranco
Tutto ciò che gira attorno a Buranco è senza dubbio caratterizzato da un’aura di mistero e di terrore. È la leggenda a volere che proprio in quella zona della Liguria vicino al torrente Varatella si trovi una delle porte dell’inferno. E’ in gran parte la conformazione delle depressioni di queste grotte ad alimentare il mito. Con buona grazia anche della descrizione che Dante Alighieri fa dell’inferno. Le pareti circolari a scalini regolari poste come raccontate nella Divina Commedia hanno portato nei secoli la popolazione a considerare la zona di Buranco o meglio il burrone nei suoi pressi a rappresentare una delle entrate per il mondo di Belzebù.
Si racconta che un gruppo di cacciatori provo a verificare la leggenda e che uno di essi, legato con una corda, calatosi nel burrone ritornò su con i capelli bianchi e invecchiato per la paura.
Non sono mancati nei secoli racconti di strane creature con corna caprine. Nel 1800 tutti questi avvistamenti vennero riportati nel libro di Baccio Emanuele Maineri. L’uomo, traduttore di professione, era nominato il Poe d’Italia perché traduttore e ammiratore dello scrittore inglese.
I fantasmi liguri più conosciuti
Un fantasma conosciuto e di storia recente è quello della contessa Cristina Anna Bellomo. La donna nata nel 1861 da una famiglia molto povera si sposò molto giovane con Giobatta Pisano, un conte specializzato in illeciti di diversa tipologia. L’uomo la abbandonò per sottrarsi alla giustizia e la donna visse a lungo all’interno del Castello della lucertola. Nel 1904, dopo diverse vicissitudini, la donna convocò il marito per convincerlo a sciogliere il vincolo matrimoniale. Non si sa cosa scatenò la sua ira, ma l’uomo prima uccise la contessa Cristina e poi si tolse la vita. Si racconta che il suo fantasma passeggi ancora per la torre del castello.
Tra i fantasmi di Genova spicca la vecchina di Vico dei librai. La sua storia è completamente differente da quella orripilante legata a Baranco. Si racconta infatti che vicino alla casa di Colombo, nei pressi di Porta Soprana, si aggiri una signora anziana che sempre con molta gentilezza chiede ai passanti come raggiungere Vico dei librai.
Il punto è che quel vicolo non esiste più. Leggenda vuole che un passante che le chiese degli spiccioli ottenne una banconota da 100 lire del 1943. In questo caso sarebbe anche conosciuto il nome di questa gentile vecchietta. Parliamo di Maria Benedetti, uscita di casa nel 1944 per fare la spesa è morta ai piedi di un portone per un malore.
Sarebbe ricomparsa nel suo quartiere dopo molti anni ma non riconoscendo le fattezze dello stesso vagherebbe senza sosta per ritornare a casa.