Oggi voglio continuare a riportarvi l’intervista fatta all’astronauta Brian O’Leary secondo cui, tutto ha avuto inizio quando visse un’esperienza molto particolare ad un “Lifespring” negli anni ’70.
Si tratta di una sorta di quieta accettazione di questa realtà, inclusa la coesistenza dei paradigmi vecchi e nuovi. Stiamo vivendo ora in un’epoca schizofrenica e va bene così. Alla conclusione del libro, non ho potuto fare altro che condividere la mia esperienza e osservare cosa sta accadendo culturalmente in questo momento. Ci troviamo sulla cuspide tra negazione e rabbia e la parte rabbiosa della rivoluzione attualmente in corso – la rivoluzione della consapevolezza – sarà quella più evidente. Tuttavia siamo sufficientemente saggi e compassionevoli per aiutarci l’un l’altro a superare queste fasi in modo da non confondere, ancora una volta, i mezzi con il fine. Il nuovo paradigma di cui parliamo è un mondo in cui possiamo tutti essere i potenti artefici di noi stessi e dove la massa e l’energia diventano sussidiari della coscienza. Avevamo messo il carro davanti ai buoi, adesso possiamo mettere i buoi sul sedile del guidatore ed entrare nella consapevolezza che diverrà la pietra angolare della nuova scienza. Ciò ci permetterà di scoprire chi siamo realmente, qualcosa che ci è sempre stato tenuto nascosto. È una cultura così strana la nostra!
Grazie a Dio esiste Internet e grazie a Dio esistono tipi come voi ed altri colleghi e stiamo tutti lavorando su questo progetto. Ai bei vecchi tempi, quando lavoravo per la NASA o quando insegnavo a Princeton, mi sostenevano tutti. Un’organizzazione che ti sostenga è molto importante. Avere un gruppo di supporto formato da nuovi colleghi, mentre attraversiamo le fasi di cambiamento, è ancora più importante.
C’è qualche osservazione, a conclusione di questa intervista, che vorresti porre alla nostra attenzione?
Il messaggio che voglio trasmettere è che la nostra realtà è infinitamente più grandiosa di quanto ci abbiano lasciato credere e dobbiamo impegnarci in prima persona e partecipare. Abbiamo bisogno di più persone disposte a correre dei rischi. Abbiamo tutti dei poteri psichici e ciò è misurabile e ripetibile in laboratorio. Alleandoci come colleghi, e in gruppi, possiamo veramente raggiungere quello stadio in cui le nostre vite diverranno molto più facili e, conseguentemente, il mondo sarà di gran lunga migliore. Nascoste da qualche parte esistono le tecnologie e gli strumenti che possiamo usare perché si affermi un mondo nuovo ma, probabilmente, dovremo affondare ed attraversare un lungo periodo di caos prima che la nuova fase si stabilizzi.
Intervista di Swami Virato, scrittore, studioso di filosofie orientali ed editore della rivista New Frontier Magazine.
Fonte italiana | SEgnidalcielo