Bloody Mary è una delle leggende metropolitane horror più famose nelle scuole americane, esiste anche una versione giapponese, leggiamola insieme!!
Una Bloody Mary in versione giapponese. Sicuramente conoscerete la leggenda horror che narra di una ragazzina che infesta praticamente tutti i bagni del licei americani, la quale se nominato per tre volte il suo nome si presenterebbe ed ucciderebbe chi l’ha evocata.
Ebbene si, esiste anche una versione giapponese di questa leggenda metropolitana, la cui storia e simile alla Bloody Mary americana, ma ha un nome diverso ed infesterebbe non i licei ma le scuole elementari giapponesi. Negli anni 90 quando questa leggenda era al culmine della sua popolarità fu prodotto anche un film che parlava appunto di questa ragazza morta che infestava i bagni delle scuole elementari.
Ogni scuola, o meglio ogni bagno della scuola riporta questa leggenda leggermente modificata in modo da adattarla all’ambiente o ai trascorsi di ogni singola scuola.
Bloody Mary in versione giapponese
La ragazzina in questione, in questo caso porta il nome di Hanako, viene descritta come una bambina delle elementari con un caschetto di capelli neri e con la frangia, una carnagione molto chiara e con indosso ancora l’uniforme scolastica composta da camicia e gonnellina rossa.
Il punto dove la bambina si manifesterebbe è il terzo bagno a partire dal fondo oppure il bagno del terzo piano, anche qui ci sono delle varianti; alcune parlano del quarto piano (poiché il 4 è un numero infausto in Giappone). Un volta che ci si trova al di fuori del bagno, bussando per tre volte consecutive e dicendo il nome “Hanako” si richiama l’attenzione dello spirito, ed a questo punto si può udire la risposta affermativa e il malcapitato viene trascinato all’interno dello scarico del bagno e portato negli inferi. A volte però, la figura di Hanako non porta sventura o pericolo, è solo una presenza infestante la quale non reca danno se non viene disturbata.
Tutte le versioni della storia della piccola Hanako parlano di un possibile suicidio all’interno delle mura scolastiche perché vittima di bullismo o abusi da parte di genitori di conseguenza infesterebbe il bagno luogo dove solitamente i bambini si nascondo per proteggersi, nascondersi o peggio fare marachelle ai compagni. Il perché invece la piccola Hanako uscirebbe dalla scarico dell’acqua è riconducibile all’idea comune giapponese che l’acqua sia un portale tra il mondo dei vivi e quello dei morti; una specie di pozzo oscuro.