Avete presente il programma che trasmettevano anni fa, chiamato “Piccoli brividi”, dove un gruppo di ragazzi si sedevano di notte davanti al fuoco a raccontarsi storie di fantasmi, mostri, bambole stregate e streghe? Ecco, la storia che sto per raccontarvi, vorrei che facesse lo stesso effetto, quindi create l’atmosfera, insieme ai vostri amici e parenti, magari scegliete una giornata temporalesca, di quei temporali estivi che fanno davvero paura, sedetevi a cerchio, spegnete le luci ed iniziate a raccontare.
E’ notte fonda, l’estate è in arrivo e l’aria è colma di umidità. Le strade sono buie, e pochi lampioni, che si accendo ad intermittenza , le illuminano, le pozzanghere di acqua ormai putrida attirano moscerini e zanzare. Un vecchio edificio abbandonato fa da sfondo al paesaggio desolato. Virginia, una piccola bambina, si è persa in quelle strade, e piange tristemente vicino a quell’edificio abbandonato e solo come lei.
Un’altra bambina, con abiti leggeri ed estivi cammina allegra tra quelle strade, eppure non sembra una zingarella abituata alla vita di strada, i suoi abiti sono puliti ed immacolati, i suoi capelli biondi sono ordinati in riccioli che le cadono sulle spalle, il suo sorriso e luminoso e fresco, si avvicina a Virginia sorridendo, mostrando due piccole fossette ai lati delle guance e dice:
“Mi chiamo Dora, e tu?”
“Virgina”
risponde la piccola sperduta, tirando su col naso.
“Ti sei persa?”
Virginia scuote piano la testa bruna, gli occhi chiari e assenti, fissano nel vuoto.
Dora, continua:
“Se non ti sei persa, che ci fai qui?”
Virginia allora si guarda intorno spaesata, davvero non sà dov’è, e sopratutto come ci è arrivata in quel luogo deserto. Sviando la domanda, chiede:
“E tu? Anche tu sei sola”
Dora allora scoppia in una risata, quasi contagiosa, che se non fosse che Virginia si sente davvero disperata, riderebbe anche lei.
Dora allora propone un gioco, il gioco della verità, Virginia non molto convinta accetta. Il gioco è semplice e consiste nel porre una domanda a testa e rispondere, ovviamente, con sincerità. Dora lascia iniziare a Virginia, e quest’ultima le chiede cosa ci fa lì in mezzo al nulla, di notte, senza avere nessuna paura.
Dora con sguardo innocente e un sorriso enigmatico le risponde semplicemente:
“Aspettavo te!”
La storia continua nel prossimo post…
Fonte: Sito web http://www.latelanera.com/