A volte i presentimenti vanno ascoltati, facendo attenzione ad ogni particolare, questa è la storia di una contessina e di un quadro assassino.
Nel 1803 il principe Radziwilli raccontò che, con sua moglie, accolsero nella propria casa la nipote contessina Agnese Lanskoronska che a soli sei anni era diventata orfana, la povera piccola però soffriva di una fobia al quanto strana, ogni volta che varcava la porta della sala con appeso il quadro di “Sibilla di Cuma” gridava e veniva presa da forti convulsioni. Il principe e la principessa ovviamente pensarono che era una paura datole dall’età, ma crescendo si accorsero che la paura non passava, anzi aumentava sempre di più.