Atlantide aveva una gemella in Spagna? Forse si o forse no. Si parla però per determinate ragioni di questa possibilità. Cosa sappiamo davvero di questo mito?
Le origini del mito di Atlantide
Il mito di Atlantide, così come lo conosciamo, si può dire che nasce dei dialoghi “Crizia” e “Timeo” di Platone. Testi che hanno visto la luce nel IV a.C. e che volevano Atlantide come un’isola molto potente e avanzata tecnologicamente, posta al di fuori delle Colonne d’Ercole.
Una civiltà in grado di lasciare il segno nel passato è sprofondata nel mare, secondo il racconto del filosofo. Dobbiamo ricordare che Platone descrive la città di Atlantide con una società di tipo sofisticato, caratterizzata da un’organizzazione politica davvero perfetta e molto ricca.
L’isola era organizzata in cerchi concentrici di acqua e terra collegati da canali e la sua Capitale era lo specchio della grandezza della sua civiltà, grazie numerosi templi e palazzi finemente costruiti. Di Atlantide si parla praticamente da millenni, individuando la città perduta ciclicamente in diverse posizioni del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico.
Potrebbe essere semplicemente il frutto della mente umana per sottolineare, attraverso un’allegoria, le conseguenze della mancata armonia con la natura e dell’eccessivo materialismo? Forse. Ma allo stesso tempo viene considerata una civiltà perduta probabilmente esistente.
La storia della gemella spagnola
Anche se forse non nella misura in cui viene indicata da Platone. La “gemella spagnola” di Atlantide non è una scoperta recente. La costruzione di una diga tra Spagna e Portogallo portò nei primi anni ’90 alla riemersione di un villaggio caratterizzato da strade disastrate e mura crollate.
E attenzione: non parliamo di una vera e propria civiltà simile a quella ad Atlantide, ma una città che per specifiche motivazioni potrebbe aver condiviso con questa il destino. Anche se ciò che è emerso ad Aceredo presenta più familiarità con Pompei.
Ciò non toglie che ci consente di poter ancora una volta ragionare su Atlantide e sul suo mito. Non di rado infatti ci chiediamo come l’essere umano, in periodi molto antichi, sia stato in grado di costruire determinati palazzi, costruzioni o sfruttare eventualmente tecnologie poi riprese solo secoli dopo.
Atlantide è sempre quella civiltà alla quale puntiamo quando pensiamo a tutto ciò. E se davvero fosse esistita una città-stato particolarmente avanzata dal punto di vista tecnologico e tutto fosse andato perduto quando la stessa è stata sommersa dalle acque?
Con molta probabilità saranno queste domande alle quali non si potrà trovare risposta. Eppure ci consentono di sforzarci e aguzzare il ragionamento. Proprio per poterci trovare davanti alla soluzione di un mistero.