Oggi torneremo a parlare della presunta esistenza della mitologia aliena, risalente già a tempi preistorici, dove gli uomini di quel tempo volendo comunicare, erano soliti rappresentare sui muri delle loro grotte ciò che vedevano, che vivevano e scoprivano, nonché i loro sogni e le loro paure. Grazie a questi “graffiti”, che raffiguravano uomini con delle tute provenienti dal cielo, gli archeologi hanno potuto ipotizzare l’esistenza di una razza aliena esistente già a quei tempi.
E’ anche vero, che dobbiamo mettere in conto che quelle strane raffigurazioni possono essere state un antico desiderio dell’uomo di volare, anche se questa teoria lascia troppe domande da reputarla vera. Il problema principale che fa pensare davvero ad un razza aliena, sarebbe l’affinità tra due culture lontane sia di distanza che di usi, come il Medio Oriente e le Americhe, che riportano entrambe le stesse raffigurazioni ma anche le stesse strutture architettoniche. Pur ammettendo, per semplice ipotesi, che le diverse culture siano venute a contatto tra loro attraverso “missionari” che hanno sparso le loro conoscenze attraverso il vari paesi del mondo, questi missionari avranno avuto pure un esempio da seguire e quindi un’origine di queste idee e conoscenze. In poche parole, se culture diverse erano solite rappresentare esseri racchiusi in quelle che oggi definiamo tute spaziali, ci deve comunque essere stato qualcuno che, inizialmente, testimone di questo strano avvenimento, ne ha in seguito perpetuato il ricordo.
Possiamo, aldilà della loro origine e di come siano arrivati, gli esseri alieni hanno interagito da
sempre con l’evoluzione delle civiltà, si pensi ad esempio alla rappresentazione e alla credenza degli Dei, nell’antichità. Tutto ciò che era sconosciuto e proveniva dal cielo, è entrato a far parte del mito; dovremmo dare quindi uno sguardo alle diverse mitologie dei diversi popoli antichi, ma con occhi diversi, ricordando che ogni divinità, raccontata da popoli diversi, veniva rappresentata come proveniente dal cielo; Quezalcoatl in Messico, Indra in India, Pvada Sabava in Tibet, i Celestiali in Cina, gli onorevoli Dei in Giappone, Horus in Egitto, Zeus in Grecia, Odino nell’Europa del nord, Cheisven in Galles, Leacoscia in Perù, il grande spirito negli USA, i signori del cielo in Persia, i Nommos nel Mali, gli Apkallu e Oannes nel Golfo Persico, Leviatan nella Bibbia, gli Anunnaki nella cultura dei Sumeri. Tutti questi personaggi si spostavano nell’aria per mezzo di uova volanti, carri aerei, carri celesti vibranti, occhi volanti, perle spaziali, velivoli luminosi.
L’apporto degli Dei celesti e la sinergia che questi svilupparono con la popolazione, furono elementi unici e irripetibili di un progresso conquistato nello spazio di pochi anni; a seconda delle varie tradizioni, insegnarono l’architettura, la scrittura, la matematica, e soggiornarono a lungo tra gli uomini prima di andarsene, muovendosi periodicamente tra la terra e lo spazio.