La spirale. Con la sua forma che si snoda e si intreccia in un senso o nell’altro, in un ciclo senza fine, ha sempre affascinato l’umanità dagli albori della sua nascita fino ad oggi.
Tantissime culture ne hanno fatto un simbolo, dall’Antico Egitto all’Europa, dall’America Latina alle isole del Pacifico più meridionale. La spirale compare su monete e sigilli, su ceramiche e in mosaici che adornano cattedrali, in tatuaggi e disegnata per terra.
Il simbolo della spirale è stto utilizzato anche per decorare le pareti interne di tumuli sepolcrali in Irlanda e Gran Bretagna. In Egitto è stata ritrovata da alcuni archeologhi una tomba reale a forma di labirinto spiroidale risalente a circa 3400 anni a.C.
Il significato che vi attribuirono i primi uomini è sconosciuto, ma alcuni storici sono fermamente convinti che le volute della spirale avessero un significato mistico legato al destino dell’anima.
Un punto della spirale, anche nel labirinto, rappresentava la morte e l’altro la rinascita. In genere il centro rappresentava la prima, l’estreno la seconda. La spirale, come figura, è percorribile in entrambi i sensi, sia verso l’esterno, che verso l’interno.
La spirale era molto utilizzata anche per labirinti e dedali. In Inghilterra e Scandinavia queti sembravano essere stati in passato luoghi nei quali venivano fatte cerimonie in onore della rinascita primaverile o eseguite danze rituali.
Nei miti delle tribù della Nuova Zelanda, i Maori ad esempio, la spirale assicurava l’ingresso dell’anima nell’oltretomba. Nel mito greco, invece, in un labirinto a forma di spirale era rinchiuso il temibile Minotauro che venne poi ucciso da Teseo e considerato da alcuni studiosi come la metafora della vittoria della vita sulla morte.
Disegni di spirali si trovano sul tempio preistorico di Hal Tarxien a Malta, dedicato al culto di un’antica dea della fertilità. I Maori si coprono il viso di tatuaggi perchè secondo la leggenda dopo la morte incontrano una strega che prima glieli mangia e poi l fa entrare nel regno dell’aldilà per l’immortalità.