Secondo Steiner la conoscenza del mondo spirituale non era scomparsa, ma veniva conservata dagli sforzi dei “centri del mistero“, luoghi sacri sparsi in tutto il mondo in cui gli iniziati studiavano l’antica saggezza spirituale sotto la guida degli anziani.
Cristo aveva rivestito un ruolo importantissimo in questo processo perchè aveva esortato le persone più evolute a non accontentarsi di conservare la conoscenza spirituale, ma di cercare l’amore e la libertà assoluta.
Meditando sulla figura di Cristo Steiner realizzò che nell’abisso della disperazione si trovava sempre la forza per intraprendere la ricerca. Iniziò a considerare la venuta di Cristo l’evento più importante dell’evoluzione cosmica.
Il mistero della vita e morte di Cristo avrebbe consentito all’uomo di riconoscere se stesso come essere separato dal mondo materiale. Dopo il 1900 Steiner si sentì più libero di affrontare gli argomenti che gli stavano a cuore. Nelle sue conferenze parlava delle pratiche mistiche dell’Europa medievale.
Studiò le religioni orientali e provò a conciliare quelle filosofie con la saggezza dei Vangeli cristiani. In quel periodo Steiner si sentì più ricettivo grazie alle capacità medianiche e mistiche di Helena Blavatsky, che aveva fondato la Società Teosofica, cui l’uomo si affiliò per circa undici anni e che lo rese conosciuto oltre i confini delle accademie, dove però perse credibilità.
Nelle accedemie non si poteva parlare di micistismo e paranormale, ma Stainer ormai era lanciato e in seguito creò l’antroposofia. Nel 1909 pubblicò “Profilo di scienze occulte” nel quale sosteneva che il suo compito era di invertire la tendenza dell’uomo a credere di non avere una coscienza spirituale.
Lasciò l’organizzazione di Madame Blavatsky quando le successe Annie Bensabt che decretò che Cristo si era reincarnato nel guru indiano Krishnamurti e fondò la società antroposofica alla quale aderirono in molti teosofi. Con il tempo elavorò una danza spiritualmente armonica ispirata ad insegnamenti cosmologici. (continua)