La magia è sempre stata considerata molto potente e secoli fa in Inghilterra, nessuno ne dubitava, tanto che i maghi venivano ritenuti in grado di convocare le fate. Il metodo che utilizzavano era descritto in modo molto preciso in un manoscritto che chiunque fosse in grado di leggere poteva consultare.
Per evocare una fata bisogna però seguire alla lettera le istruzioni con cura quasi maniacale, tanto che erano in pochi quei maghi anche molto abili che ci provavano. Per prima cosa bisognava prendere un cristallo quadrato piuttosto grande oppure un vetro di Venere, lungo tre o quattro pollici, unità di misura inglese.
Questo cristallo, o vetro, doveva poi essere posto nel sangue di una gallina bianca e lasciato lì per tre mercoledì, o venerdì. Poi andava ripreso e lavato con acqua Santa e purificato con dei fumenti. A questo si dovevano prendere tre bastoncini di legno di nocciolo oppure bacchette di un anno accorciate quel tanto che bastava per farle diventare bianche e della lunghezza giusta per scrivere i nomi degli spiriti folletti.
Questi andavano scritti tre volte con ogni bastoncino. Arrivati fin qui andavano seppelliti sotto una collina dove si supponeva che si ritrovassero le fate. Si dovevano mettere il mercoledì prima di chiamarla e il venerdì seguente, poi la fata veniva chiamata alle otto, alle tre e alle dieci, momenti in cui c’era il favore dei pianeti.
Mentre si faceva bisognava tenersi puri e con il viso rivolto a est. Appena la fata arrivava si doveva legarla al cristallo o al vetro per tenerla ed impedire che fuggisse.
Le gesta dei maghi, vere o solo leggende, andavano raccontate di bocca in bocca, ingigantendosi e dando sempre più potere a credenze e superstizioni. Al mago venivano attribuiti tantissimi poteri con i quali poteva aiutare le persone ad avere una vita migliore. (foto: fatabianca.xoom.it)
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