Phineas Parkhurst Quinby Di Portland, nel Mayne, era un guaritore ed iniziò a curare i suoi malati utilizzando il mesmerismo e le onde magnetiche emanate dal corpo. Con il tempo però cominciò a venirgli il sospetto che i benefici che i suoi pazienti sperimentavano non fossero da attribuire ad un intervento divino o alla manipolazione del loro magnetismo animale, bensì al fatto che lui cambiava il loro atteggiamento mentale nei confronti della malattia.
Quinmby era convinto che la fede dei suoi pazienti nei suoi poteri di guaritore fosse importante come tutti gli altri fattori. Si convinse che la mente era la chiave di accesso per la guarigione e pensò che se fosse riuscito a convinvere il paziente che la malattia era causata dal suo atteggiamento, questo sarebbe guarito.
Sarebbe stata sufficiente questa presa di coscienza per fare in modo che il paziente riportasse i fluidi di energia dell’organismo ad un equilibrio salutare.
Quimby curò moltissime persone, tra tutte queste una passò “alla storia”. Nel 1862 il guaritore ricevette una lettera di una donna quarantunenne, tale Mary Baker Glover Patterson, che lamentava dolori alla schiena. Si era rivolta a medici e omeopati, ma non riusciva a guarire.
L’uomo accettò di incontrarla e la donna arrivò a Portland. La portarono in braccio nel suo studio perchè non era in grado di camminare da sola. Con il mesmerismo, leggeri massaggi e molti discorsi tesi a tranquillizzarla Quinby riuscì a guarirla e si conquistò un’altra seguace.
La donna ebbe per lui grande riconoscenza, ma poi cominciò a “viaggiare da sola” trovando delle risposte sue a ciò che era accaduto. Divenne in seguito famosa come Mary Baker Eddy, fondatrice del movimento religioso della Scienza Cristiana , cui dottrina deve molto alle opre di Quinby, da cui lei stessa venne curata. La donna però era convinta che la mente umana non c’entrasse nulla e fosse la “mente divina” a guarire.
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