Gasparetto, psicoterapeuta brasiliano, non solo non sapeva dipingere, ma nemmeno dare una sola pennellata ad una tela! Eppure deve la sua fama ai numerosi quadri da lui dipinti con un’incredibile varietà di stili. Il merito di questo suo “strano” talento? Gli spiriti.
Anime di pittori che hanno scelto lui come veicolo per proseguire con la realizzazione delle loro opere. Luis Antonio nasce a San Paolo nel 1949 e scopre di essere channeler all’età di sette anni. Durante una seduta della madre, una medium, cominciò a dipingere automaticamente, come se la sua mano fosse guidata.
Passarono sei anni prima che riprendesse l’attività di dipingere e da quel momento ha prodotto opere nello stile di Goya, Van Gogh, Picasso e non solo. Anni dopo, nel 1978, venne ripreso in diretta durante una trasmissione mentre dipingeva ventun quadri, alcuni simultaneamente.
Venne definita pittura paranormale e nel 1988 ne diede parecchie dimostrazioni in California: in quindici minuti riprodusse sei quadri di Manet, Tolouse- Lautrec, Renoir e Modigliani. L’abilità di Luis Antonio non viene assolutamente messa indiscussione, ma il fatto che sia opera di spiriti che lo contattano sì.
Anche perchè i critici, osservando i dipinti, ne trovano ridotte le capacità di dipingere e stilistiche. Insomma, se è vero che sono questi pittori, passando all’aldilà hanno perso parte del loro talento. Gasparetto, che lavora al buio o a occhi chiusi, con mani e piedi, sostiene che mentre lo fa può parlare e chiacchierare con i defunti pittori.
Le sue capacità pare siano un tratto di famiglia: la madre riferisce messaggi di famosi romanzieri, un fratello invece con i cantanti pop defunti. Gasparetto non si fa pagare per le performance e le esibizioni frequenti, però vende i suoi quadri e con l’incasso pagherebbe le spese di un centro che si occupa di dar da mangiare ai poveri. Le sue entrate provengono, a quanto sostiene, dall’attività di psicoterapeuta.