Molti giudicarono poco convincenti le spiegazioni e la rivista Life incaricò un gruppo di studiosie e scrittori di preparare un articolo che facesse il punto della situazione. Ottennero la collaborazione del comandante Ruppelt e la possibilità di studiare tutti gli archivi. Tolsero anche il segreto di Stato per le segnalazioni che avevano registrato fino a quel momento.
Alla sua pubblicazione l’articolo fece sensazione perchè vi si asseriva che gli oggetti non erano fenomeni naturali, bensì “artifici creati da un’intelligenza superiore”. Vennero rese pubbliche dieci segnalazioni fino a quel momento tenute segrete che, a detta degli autori, erano inspiegabili con la scienza.
Anche un famoso scienziato Walter Reidel, che era stato a capo della base missilistica tedesca durante la guerra, affermò di essere convinto dell’esistenza degli extraterrestri. L’estate del 1952 fu la parte dell’anno con più intensa attività di avvistamenti.
Ruppelt e il suo staff erano oberati di lavoro! Riuscivano a malapena ad archiviare i rapporti. Per mancanza di tempo riuscivano a studiare solamente un numero molto limitato di casi. In un arco di sei mesi sulla stampa apparvero qualcosa come 16.000 articoli sugli UFO!
Uno degli avvistamenti più interessanti avvenne vicino a Norfolk, in Virginia, in una serata limpida, sulla baia di Chesapeake. Un pilota e il suo secondo, su un DC-4 incontrano sei oggetti rossi non identificati. Riuscirono a seguirli tanto da poterli poi descrivere quando furono interogati, prima separatamente, poi insieme. A quel punto, certi della loro testimonianza, li informarono che le luci erano state viste da altri sei equipaggi quella sera.
I ricercatori del Blue Book studiarono a fondo il caso per trovare delle possibili soluzioni. Fu archiviato come “inspiegato”, ma il solito progfessoere di Harvard volle sostenere che si trattava di luci che venivano da terra. Gli UFO suscitavano molto interesse e si formarono due gruppi separati e privati che raccoglievano e vagliavcano le informazioni. Il più attivo era l’Aerial Phenomena Research Organization (APRO), fondato da due ricercatori del Wisconsin che pubblicavano un bollettino bimestrale.