Edgar Cayce, di cui abbiamo già parlato, passò la vita tra la veglia e il trance, fin da giovane. Quando era in trance aveva la capacità di diagnosticare le cause delle malattie nelle persone e di dar loro la cura per guarire. Non si faceva pagare, ma chiedeva solamente un’offert, per questo divenne molto famoso.
Nel 1920 l’uomo, profondamente religioso, ma anche poco preparato culturalmente, cominciò a parlare di reincarnazione a seguito di letture “della vita” di un paziente. Quando faceva letture per guarire dalle malattie le chiamava terapeutiche, proprio per distinguerle.
Questo paziente raccontava di una vita in Atlantide e Cayce chiamava “entità” lo spirito di allora. Attraverso questa persona e il racconto della sua vita passata Cayce potè raccogliere informazioni su Atlantide.
Queste sembrava fossero informazioni che la persona forniva casualmente, ma lo stesso vennero trascritte. Cayce in ventun anni fece 650 letture che destinò a diverse persone. Da queste ne esce un ritratto di Atlantide vivace e perfetto. Mai una volta c’è stata una contraddizione e i racconti sono sempre stati coerenti.
Il continente di Atlantide, secondo Cayce, era situato esattamente dove l’aveva sempre collocato Platone, tra il golfo del Messico e il Mediterraneo. Ci vivevano migliaia di persone che furono sottoposte a tre catastrofi naturali. L’ultima fu quella che fece sprofondare il continente circa 10.000 anni fa.
A quanto però sotenevano Cayce, gli atlantidesi avevano creato una civiltà molto sviluppata e tecnologica, molto più della nostra ora. Sempre secondo quanto raccontava l’Identità a Cayce lui era stato quello che al giorno d’oggi chiameremmo ingegnere elettrotecnico. Ad Atlantide avevano l’elettrictà e gli aerei, ma soprattutto avevano quela che chiamavao “pietra refrattaria”, utilizzata per produrre energia nucleare. I sistemi di trasporto funzionavano con questa energia. La pietra emetteva dei raggi che spingevano le navicelle e gli aerei che potevano viaggiare sia nell’aria che sotto l’acqua.
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