Ogni tribu indiana ha le sue leggende e lo stesso è per gli indiani Yakima. Essi narrano che in un tempo lontano un uomo dagli occhi rossi e che aveva poteri terapeutici andò a vivere con la loro tribù. Rimse con loro fino a che divenne vecchio e a quel punto chiese di essere condotto nel posto dove voleva morire.
Gli indiani assecondarono la loro richiesta e lo portarono dove desiderava. Lì l’uomo morì e un attimo dopo un oggettò arrivò, atterrò e caricò a bordo il corpo, poi ripartì alla volta del cielo. Quante sono le leggende al mondo? E quante sono solametne folkloristiche?
Alcuni Ufologi sono fermamente convinti che la riserva degli indiani Yakima, di un’estensione pari a 450.000 ettari di terreno impervio, situata nella parte centro-sud dello stato di Washington sia una “finestra“, ovvero una località visitata frequentemente dagli alieni.
Molti sono stati i ricercatori che hanno condotto studi a Yakima sperando di spiegare i motivi delle frequenti apparizioni: luci e dischi. La riserva è a 8 km a sud del posto dove Kenneth Arnold avvistò nel 1947 un disco volante. In venti anni, cioè dal ’64 all’84, ci sono stati ben 186 segnalazioni e tutte provenienti da persone affidsabili: i ranger che sorvegliano la foresta.
La maggior parte delle volte si tratta di luci bianche o rosse che si muovono velocissime, svolazzando qua e là. Il fenomeno ha attratto l’astronomo e ufologo J. Allen Hynek che riuscì ad ottenere appoggi necessari per studiare le manifestazioni luminose.
Montarono apparecchiature di tutti i tipi per poter cogliere istantanee delle luci, analizzare le lunghezze d’onda della luce, rilevare i campi magnetici. Iniziò a sorvegliare l’area nel 1972 e in due settimane scattò parecchie istantanee, ma le immagini risultarono confuse e non fornirono nessuna prova. L’esperimento fu chiuso senza un nulla di fatto e la leggenda degli indiani Yakima rimase tale.