Quando si parla di draghi la leggenda più famosa è quella di San Giorgio. Figura emblematica del medioevo cattolico che avrebbe sconfitto questa bestia immonda con l’aiuto di Dio.
I draghi nell’immaginario collettivo
I draghi rappresentano nell’immaginario collettivo, a prescindere dalla religione, degli animali sputa fuoco che cavalieri provenienti da ogni Regno si impegnano a sconfiggere. Nel caso di San Giorgio si racconta che si è trattasse di un nobile e cavaliere originario della Cappadocia. L’uomo, nel corso del suo apostolato nel regno di Silene, in Cirenaica, si imbatté in un drago terribile.
Un essere così cattivo anche rispetto agli altri draghi della sua specie che veniva tenuto a bada con sacrifici umani. Tra di essi venne selezionata anche la figlia del Re, prontamente salvata dal Santo. Il quale non volle né denaro né onorificenze ma richiese come ricompensa la conversione al cristianesimo della popolazione.
I draghi come sempre rappresentano il male o quel pericolo difficile da combattere. A meno dell’arrivo di un eroe pronto a sconfiggerli. Quando si parla di San Giorgio e dei draghi si usa il termine leggenda perché effettivamente l’unico dato che si ha certo della sua esistenza è il martirio, avvenuto in Palestina agli inizi del quarto secolo.
Si sa poi che venne costruita a Lidda una basilica sopra la sua tomba, meta di pellegrinaggi per secoli. È ovvio che la questione draghi relativa all’uomo sia legata a contaminazioni di tipo pagano e mitologico. Tanto che anche Jacopo da Varagine che ne ricostruì la storia sottolineò che la lotta di San Giorgio contro il drago doveva essere considerata un racconto simbolico e non letterale.
È infatti possibile notare somiglianze con la battaglia dell’Arcangelo Michele contenuta nell’Apocalisse. È quasi sicuramente da lì che nasce anche l’immaginario dei draghi così come lo conosciamo.
Creature mitiche simili a rettili
Non dobbiamo infatti dimenticare che i draghi sono delle creature mitico-leggendarie dalle fattezze molto simili a quelle dei serpenti o dei rettili. In Occidente è considerato un essere malefico, in Oriente una creatura portatrice di bontà e fortuna. È interessante studiare questa distinzione. Con molta probabilità in Oriente, più abituati alla presenza di animali come il varano di Komodo, il drago barbuto e quello d’acqua, e stato facile dare alla sua figura con connotazione positiva.
Va ricordato allo stesso tempo che sia presso gli antichi greci che gli antichi romani venivano chiamati draghi tutti i serpenti di grandi dimensioni, di tipo innocuo, che venivano tenuti anche come animali domestici.
Sono stati racconti epici a cambiare la sua natura, uniti ai racconti apocalittici della Bibbia.