Il codex Gigas o Bibbia del diavolo è il manoscritto risalente al medioevo più grande esistente. Affermazione che va intesa in senso letterale.Visto che misura 50 cm di larghezza 22 cm di spessore e 92 cm di lunghezza. E pesa ben 75 kg.
Bibbia del diavolo volume inusuale
Un libro inusuale anche per i suoi tempi e che da secoli ormai attira l’attenzione degli appassionati dell’occulto. La Bibbia del diavolo inizialmente era composta da 320 pagine create con il vellum, una pergamena molto costosa, sottile e rara.
Utilizziamo il passato perché otto pagine sono state rimosse e non più ritrovate. La sua copertina, molto particolare, è in legno con delle decorazioni in metallo. C’è una motivazione per la quale il codex Gigas è conosciuto con il nome di Bibbia del diavolo. Uno dei motivi è che al suo interno vi è una illustrazione del demonio di grandi dimensioni. L’altro è che leggenda vuole che per scrivere questo codice l’autore, un monaco benedettino, avrebbe richiesto proprio l’aiuto del diavolo.
Il nome di tale Monaco era Herman inclusus, ovvero il recluso, che era stato condannato a vivere murato vivo per non aver rispettato alcune regole del proprio ordine monastico. A quanto pare la notte precedente la sua condanna si offrì di scrivere un libro sul quale sarebbero state trascritte la Bibbia e altri libri sul sapere umano. Se ci fosse riuscito gli altri monaci avrebbero dovuto salvargli la vita.
Secondo la leggenda chiese l’aiuto del demonio. Questo lo porto a finire il codice Gigas in tempo ma senza trovare la pace. Si sarebbe rivolto alla Santa vergine per avere aiuto ma prima che questa potesse effettivamente intercedere il Monaco sarebbe morto. Proprio nel momento in cui avrebbe dovuto essere liberato dal contratto demoniaco.
Scritta davvero in una notte?
Il libro esiste ed è conservato nella Biblioteca Nazionale svedese ma se facciamo un salto indietro nel tempo, la storia sembrerebbe essere una variazione medievale molto conosciuta della vita di Teofilo di Adana. Ovvero San Teofilo il penitente. Non siamo in grado di poter accertare la veridicità nella storia dell’autore della Bibbia del diavolo.
Ma di certo esiste una storia citata dal Monaco e storico inglese Odorico Vitale relativo a un monaco peccatore e bravo scrittore la cui anima venne salvata proprio grazie alla scrittura di un libro molto grande. Appare evidente, a ogni modo, che la Bibbia del diavolo sia stata scritta da un’unica mano.
Recenti analisi parlano di un periodo di circa 20 anni. E si pensa che effettivamente l’uomo possa essere stato rinchiuso all’interno di una cella dal suo vescovo.