La villa di Mondello riapre al pubblico: interessante davvero. Soprattutto perché, sebbene la leggenda voglia che sia uno dei luoghi più infestati d’Italia giustamente colei che la possiede rimanda queste “accuse” al mittente.
Nuova vita per la villa di Mondello
Quando si parla di case infestate tanto fanno i racconti nel creare il mito. Per quel che concerne la villa di Mondello sono stati molti gli elementi che negli anni hanno portato la popolazione a crederla una dimora vissuta da spiriti. È risaputo che i ragazzi negli anni ’90 in particolare la utilizzavano come prova di coraggio. I giovani si sfidavano a passarle davanti per provare di avere carattere.
Per decenni si è raccontato di rumori strani, ombre e urla. Insomma, si è sempre molto parlato della vita ultraterrena della villa di Mondello. Adesso si parla di lei per quella che sarà la sua nuova vita. Ed è comprensibile che la sua proprietaria, l’architetto Rosa Maria di Benedetto, abbia deciso di rendere chiaro il concetto: i fantasmi, all’interno non ci sono.
La professionista ha ereditato la casa da uno zio e ha deciso di aprirla al pubblico dopo averla totalmente restaurata. L’abitazione verrà utilizzata per degli eventi culturali. Un approccio che senza dubbio punta a voler far dimenticare le storie che da anni aleggiano sulla villa di Mondello. “È ora di finirla con queste storie“, ha spiegato in una intervista rilasciata all’edizione palermitana di Repubblica. “Ne ho sentite di tutti i colori, ma posso garantire che qui gli unici abitanti siamo noi“.
Storia di fantasmi o no?
La villa, lo ricordiamo, è stata costruita per volontà dei fratelli Di Fazio negli anni ’40 del novecento. Sembra che al contrario di quello che si pensi non sia mai stata disabitata. La donna ha spiegato che per un periodo è stata affittata alla Olivetti che ne fece un circolo creativo, poi a due sorelle provenienti dalla Germania e infine acquistata dallo zio che ci avrebbe vissuto dagli anni ’70.
In poche parole la villa di Mondello sarebbe stata disabitata solo al momento del restauro. Il periodo in cui si è parlato dell’aggressione subita da un gruppo di operai che stavano lavorando alla ristrutturazione. Come noto, si racconta che gli operai vennero buttati giù dalle scale da forze invisibili mentre lavoravano. Similmente a ciò che accadde ai due carabinieri.
Si racconta che anche una vecchietta invitasse le persone a entrare. Dividere la realtà dalla fantasia è impossibile quando si parla di storie come questa. Sarà interessante vedere se accadrà qualcosa di particolare ora che la villa riaprirà al pubblico.