Mencia, la dama senza occhi di Sannicandro di Bari è uno dei fantasmi italiani la cui storia, forse simile a molte altre del suo tempo, colpisce per la sua crudezza e sofferenza.
Una storia d’amore finita male
C’è chi parla di leggenda e chi riporta testimonianze di apparizione di questa dama triste all’interno del castello normanno svevo della zona. Quel che dobbiamo ricordare è che quando un anima rimane legata a un luogo terreno difficilmente la sua vita si è conclusa in pace e quasi sempre sente di avere qualcosa d’incompiuto che la lega alla nostra dimensione di vita.
La storia di Mencia, la dama senza occhi, è quella di una donna che nei secoli non si sarebbe fatta problemi a terrorizzare le persone, sia facendosi sentire che in alcuni casi facendosi vedere. Quando parliamo della sua residenza ovviamente parliamo in questo caso del Maniero di Sannicandro di Bari, dove secondo i racconti popolari e la tradizione la dama vivrebbe. Una donna che come molte altre della sua epoca, in altri contesti e in altri luoghi non è certamente morta pacificamente nel suo letto.
La storia di Mencia si svolge nel 1540, un periodo nel quale le donne non potevano contare su molta libertà. Lei era invece una ragazza che voleva vivere liberamente la sua vita, in modo indipendente e seguendo i suoi sentimenti. Si innamorò, come spesso accade in giovane età, di un ragazzo. Si trattava di un ufficiale spagnolo che fu in grado di soggiogare con i suoi modi gentili ed eleganti.
Era però, come spesso accadeva a quei tempi, un amore proibito che porta Mencia e il suo innamorato a fuggire insieme, senza avere molte risorse economiche sulle quali contare e si pensa che la giovane per scappare portò via dei beni appartenenti alle famiglie per le quali lavorava. Per questo motivo la coppia venne inseguita e ricercata.
Mencia e la sua triste fine
La loro fuga non durò moltissimo e i due vennero presi. Il primo a subire una amara sorte fu l’ufficiale spagnolo che dopo un interrogatorio abbastanza violento venne condannato a morte per impiccagione. Una condanna che venne eseguita davanti agli occhi di Mencia, la quale fu costretta a vederlo agonizzare fino alla morte.
La ragazza non fu così fortunata: la giovane venne costretta a sposare un uomo ricco e crudele che la picchiava ogni giorno e ne abusava con la stessa frequenza. Da quel che si racconta tutti erano a conoscenza dei soprusi di cui era vittima la Mencia a causa delle urla di dolore che di notte risuonavano in zona.
La giovane non era segnata solo dal dolore fisico subito ma anche da quello legato alla perdita del suo amato, del quale si sentiva colpevole. Per questo a un certo punto decise di porre fine alla sua vita con del veleno. Ed è proprio per la forte sofferenza e la sua fine triste che il fantasma di Mencia occupa il Maniero di Sannicandro di Bari, apparendo come una figura evanescente e biancastra dal viso ben delineato le cui orbite oculari appaiono nere e vuote. Insieme a lei apparirebbe anche lo spettro del suo amato, l’ufficiale spagnolo.