Capodanno è sì una festa commerciale, ma ci si dimentica molto spesso quanto molte delle tradizioni e prodigi dei quali si racconta siano legati a un passato pagano o religioso che man mano ha portato rituali e auspici a essere parte di quella che si considera ora come normalità.
Riti pagani e non legati al Capodanno
Una delle prima cose che si dicono di questa festa è che rappresenta un nuovo capitolo per ogni persona, da prendere come occasione giusta per gettare le cose vecchie e iniziare a fare il via ai nuovi propositi per l’anno che sta iniziando. La realtà dei fatti è che la festa di Capodanno è una celebrazione collegata alle festività legate al dio romano Giano, del quale sono state prese e adattate diverse usanze e rituali. Si può partire direttamente da quella del consumo di lenticchie: mangiare questi legumi la notte di Capodanno, addirittura con le mani è un rituale millenario che viene tramandato di generazione in generazione per favorire ricchezza e abbondanza.
Anche i fuochi di artificio e i classici botti di capodanno sono legati a una credenza ben specifica, questa volta di stampo religioso, che li vede utili non solo per celebrare l’anno che viene ma anche per allontanare il maligno. Con la stessa finalità in Italia è uso comune lanciare dei cocci o dei bicchieri: tale rito serve a simboleggiare il gesto di allontanamento del male, fisico e morale accumulato durante l’anno passato. C’è chi sostiene che anche l’uva passa sia simbolo di ricchezza e consumarla sia di buon auspicio.
Leggende e storie di Capodanno
Ovviamente, come ogni celebrazione che si rispetti, non mancano storie e leggende sul Capodanno. Una delle più diffuse in Abruzzo è quella della donna che si trovò a raccogliere acqua allo scoccare della mezzanotte non sapendo che in quel momento l’acqua del fiume Gizio si sarebbe fermata diventando oro. È un attimo, al momento dello scoccare: e la donna che a Pettorano andò al fiume per raccogliere acqua tornò a casa con un bel bottino di oro.
A Capodanno incontrare un gobbo o un vecchio, un cavallo bianco o un carro di fieno porta bene, mentre sono di cattivo auspicio bambini e sacerdoti. Secondo tradizione quel che si fa il primo dell’anno lo si fa poi tutto l’anno, quindi attenzione a cosa si sceglie di fare. Il bacio sotto il vischio porta bene perché promette amore per i successivi dodici mesi e, seguendo le tradizioni pagane tanto amate dagli antichi romani, indossate biancheria intima rossa e mangiate melograno: entrambi i gesti portano fortuna.