Un bicchiere di buon vino non lo negano nemmeno i dottori e non stupisce dunque che nei tempi antichi fosse stata creata addirittura una invocazione per esaltare i poteri di questa bevanda.
Bevo, e tuttavia non bevo vino
Bevo il sangue di Diana
Poiché da vino si è trasformato nel suo sangue
E si è sparso attraverso le mie vigne che crescono
Da dove mi darà un buon ritorno in vini
Ma anche se la buona maturazione dovesse essere mia
Non me ne interesserò, poiché dovesse succedere
Che l’uva maturi in luna calante
Allora tutto il vino andrebbe a male ma
Se bevo da questo corno io bevo il sangue –
Il sangue della grande Diana – col suo aiuto –
Se mi bacio la mano alla luna nuova,
Pregando la Regina che guardi le mie viti
Persino dall’istante in cui il germoglio nasce
Finché è un grappolo maturo e perfetto
E verso la maturazione, e alla fine
Finché il vino è fatto – possa essere buono!
E possa aver così successo che io da esso
Possa trarre un buon profitto quando alla fine viene venduto
Quindi buona fortuna venga sulle mie viti
E in tutta la mia terra ovunque essa sia!
Ma se le mie viti venissero su male
Prenderò il mio corno, e coraggiosamente suonerò
Nella cantina a mezzanotte, e farò
Un così tremendo e terribile suono
Che tu, bella Diana, per quanto lontana
Tu possa essere, sempre sentirai la chiamata
E aprendo la porta o spalancando la finestra
Verrai precipitosamente sopra il vento furioso
E mi troverai e mi salverai – cioè, salverai le mie viti
Che mi salveranno dalla terribile angoscia
Perché se le dovessi perdere perderei me stesso
Ma col tuo aiuto, Diana, sarò salvato
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