Chi è appassionato di esoterismo sa che a Roma, e più precisamente a Piazza Vittorio (nell’angolo con via Napoleone III) vi è quella che viene chiamata “Porta Alchemica“. Cosa è e perché si trova proprio in quel punto? Per capirlo bisogna fare qualche passo indietro nella storia.
Essa è tuttora considerata la maggiore testimonianza della tradizione magica ed alchemica europea. Essa è l’unica rimasta delle cinque porte costruite a Villa Palombara. E’ conosciuta a Roma anche come Porta Magica, Porta Ermetica o Porta dei Cieli ed è senza dubbio una struttura suggestiva in pietra che presenta su di sé iscrizioni esoteriche ed iniziate. Vi è una leggenda che addirittura chiama in causa la pietra filosofale ma che sarebbero comprensibili solo per chi si presentasse davanti a lei con le giuste chiavi di comprensione.
Villa Palombara era proprietà dell’omonimo Marchese di Pietraforte Massimo, noto appassionato di scienze occulte e appartenete all’ordine dei Rosacroce che fece costruire, secondo i registri ufficiali, la porta alchemica tra il 1655 ed il 1680. Essa è attualmente murata e circondata da una recinzione e ai lati presenta due serie di tre simboli planetari, ciascuno associato ad un metallo e ad un motto. In alto vi è un disegno con due triangoli sovrapposti, che vanno a formare una stella di Davide unita ad ulteriori simboli. Alla sua base appare il palindromo “Si Sedes Non Is” (se siedi non vai) che letto al contrario si trasforma invece in “Si Non Sedes Is” (se non siedi vai).
La Porta Alchemica sarebbe frutto della collaborazione tra il medico esoterico Giuseppe Francesco Borri ed il marchese. E’ importante sottolineare che la posizione della porta non è quella originaria: essa è stata smontata e rimontata nel suo attuale luogo tra il 1873 ed il 1888 durante la modernizzazione della Capitale.
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