Leggende Irlandesi raccontante da secoli tra i popoli dell'antica Irlanda; storie che hanno sempre come protagonisti personaggi magici malvagi e benevoli.
Leggende irlandesi: le streghe cornute, I PARTE
Tratta da un libro di storie delle vecchia Irlanda, questa bizzarra leggenda ha come protagoniste delle streghe brutte e cattive ed una povera donna colpita da una maledizione.
Le streghe cornute, II PARTE
… La donna disperata si sedette e pianse costretta a seguire gli ordini delle streghe come una marionetta. Giunse poi una voce gentile, non si sa da dove e disse alla donna: “Non disperare donna. Fai ora come ti dico; prendi dell’argilla gialla e del fango, impastali assieme, quindi foderane il setaccio ed esso così conterrà l’acqua”. La donna così fece, e la voce ancora le suggerì: “Ritorna a casa e quando giungerai all’angolo nord della casa grida ad alta voce per tre volte: ‘La montagna delle donne Fenian ed il cielo sopra di essa sono tutte infuocate'”.
E così ella fece; quando le streghe udirono quel grido, uscirono trafelate dalla casa gridando a squarciagola. Tra lamenti e strida volarono verso Slieve-namon, dov’era la loro dimora principale. Appena se ne furono andate lo Spirito della Fonte consiglio alla padrona di casa di entrare e preparare la dimora contro gli incantesimi delle streghe perché sicuramente sarebbero tornate. Così le consiglio che per spezzare i loro incantesimi doveva: spruzzare l’acqua in cui aveva lavato i piedi il suo bambino, “L’acqua dei piedi”, fuori sulla soglia della porta; doveva poi prendere il dolce, che nel frattempo le streghe avevano preparato in sua assenza, con la farina mescolata al sangue estratto dalla famiglia della donna, romperlo in vari pezzi e mettere quest’ultimi in bocca ad ogni dormiente che avevano ucciso con la magia. Per ultima cosa doveva mettere il tessuto che avevano filato metà dentro e metà fuori dalla cesta con un lucchetto, ed infine assicurare la porta con una grossa chiave a forma di croce fissata nei montanti in modo tale che non potessero entrare.
Epilogo
Fatto tutto ciò attese che le streghe tornassero e così fu. Le streghe si precipitarono furiose e desiderose di vendetta per aver dato un finto allarme e si misero a gridare: “Apri, Apri! Apri, acqua dei piedi” e l’acqua dei piedi rispose “Non posso. Sono sparsa sul terreno”. Le streghe proseguirono: “Aprite, aprite legno ed albero e trave” riferendosi alla porta e la porta rispose: “Non posso, perchè la trave e fissata ai montanti ed io non ho il potere di spostarmi”.
Allora le streghe sfrecciarono in aria con alte grida e volarono nuovamente a Slieve-namon, pronunciando strane maledizioni contro lo Spirito della Fonte che aveva desiderato la loro rovina; ma la donna e la casa vennero lasciate in pace ed un mantello perso da una delle streghe durante il suo volo venne conservato appeso dalla padrona di casa come segno di quella terribile battaglia notturna; e questo mantello è rimasto in possesso della medesima famiglia di generazione in generazione per cinquecento anni.