Il Dio Cernunno è una figura abbastanza complessa che simboleggia la foresta e il mondo degli inferi. Non è certamente uno degli dei più positivi perché ombroso è il suo aspetto. Tuttavia, attraverso le invocazioni a lui dedicate, l’uomo ha cercato di capire qualcosa di più sul ciclo della vita.
Ecco l’invocazione al dio Cernunno.
Io sono Cernunno, il radioso Re dei Cieli che inonda la Terra di calore e incoraggia il seme nascosto della creazione a manifestarsi. Io sollevo la mia lancia scintillante per illuminare le vite umane e ogni giorno riverso oro sulla Terra, dissipando l’oscurità e illuminando le menti.
Io sono anche Herne il Cacciatore, padrone delle bestie selvatiche e libere. Corro con passo svelto del cervo e volo come un falco sacro sullo sfondo dei cieli brillanti. Le antiche foreste e i luochi selvaggi emanano i miei poteri e gli uccelli dell’aria annunciano la mia benedizione.
Io sono anche il Custode della chiave della morte e della rinascita; guido le anime attraverso e oltre i Cancelli della morte, verso le terre dell’eterna estate. Perchè senza morte non può esservi rinascita, e senza rinascita non può esservi vita. La morte è il mio dono; la vita, la mia promessa.
Io sono il Sole del creato dai mille nomi, lo spirito del cervo nelle terre selvagge e il Signore dei Cancelli della morte. Osservate in me il ciclo annuale delle feste – la mia nascita, morte e rinascita. Questo è il destino di tutto il creato.
Io sono la scintilla di vita, il seme segreto, l’elargitore di pace e riposo, e invio i miei raggi di benedizione a riscaldare i cuori e a fortificare le menti umane.