Il sangue del cinghiale inonda la stanza, il Signore con le corna di cervo, prende una ciotola, la riempie del sangue di cinghiale, e la fa girare tra gli ospiti; ognuno assaggia un goccio di quel sangue, quando tocca a voi, bagnatevi le dita nel sangue, e portatele alla bocca. Il sapore del sangue, non ha un gusto metallico come pensavate, è invece dolce e caldo, scende nel corpo riscaldandovi immediatamente.
Tutti i contadini, si spostano fuori, nei campi, dove una grande ruota di legno è stata addobbata da fili di paglia e impiantata nel terreno. Il Signore porta fuori un tizzone, gira intorno alla ruota, la stacca dal terreno, ed gli appicca fuoco, poi la lascia rotolare nei campi.
La ruota gira, prima lentamente, poi sempre più velocemente, ed è uno spettacolo meraviglioso al quale assistere. Essa illumina tutto il campo, gira e traballa, proseguendo la sua folle corsa, fiammeggia tra i boschi, corre tra i campi innevati, ed il fuoco brucia ogni cosa che incontra sul suo cammino, si bagna in lago e si spegne lasciando dietro una nube bianche che sale.
L’inverno è quasi terminato, il ghiaccio inizia lentamente a sciogliersi, i campi sono nudi, il terreno è asciutto e si appresta a dare i suoi frutti. Il sole splende, recatevi nel campo, dove avete piantato i semi, e guardate con stupore i primi germogli, che spingono la terra per uscire.
Il Signore con i capelli d’oro e le corna di cervo si ripresenta nei campi, nelle sue mani, arco e frecce, pronto per la caccia, dietro di lui, lo segue la bella Signora, raggiante un po’ più giovane di come l’avete vista la prima volta. Ella si siede sul terreno, lo accarezza, e come per magia, come se lei stessa gli avesse dato vita, i nuovi frutti spuntano dall’erba ed i campi sono ricchi del raccolto migliore. Gioite per la terra ancora una volta ha dato i suoi frutti.
Ora siamo all’inizio dell’estate, il lavoro nei campi è duro, ma voi siete abituati, raccogliete i frutti, ed il grano che è alto e forte. I bovini, i suini e le pecore, pascolano e brulicano di qua e di là fili d’erba. Il solstizio d’estate è giunto. La luce del giorno sembra non voler dar spazio al buio della notte, si fa festa nei campi, ringraziando ancora una volta la Madre Terra per il buon raccolto.
I campi di grano da verdi diventano ora, ed è già di nuovo settembre, e si festeggia la festa di fine raccolto, ci si appresta a piantare ancora una volta i semi, i venti freddi dell’inverno si avvicinano.
Il Signore e la Signora vengono nel vostro campo, ognuno di loro coglie un gambo di grano maturo, sorridono soddisfatti. Il dio della caccia, e la Dea terra vi fanno un ultimo saluto, benedicendo i vostri semi e il vostro campo; inchinatevi e ringraziate infinitamente di questo dono.
Ritornate a casa, nel vostro corpo, nella vostra stanza, ora avete la pazienza, la costanza e la saggezza di Jera.