Il caso della medium Hélène Smith, III parte

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 Non sempre chi dice di avere poteri da medium, dice la verità, alcune persone fingono questi poteri per sentirsi speciali o per un bisogno di attenzione, altri invece, anche avendo realmente questi poteri, ne fanno un abuso, probabilmente per il successo, per sentirsi importanti e voluti. Oggi continueremo a parlare del caso di Hélène Smith: ella anche avendo poteri medianici veri, ha giocato con questi rovinando poi la stima che le persone avevano di lei;

Accadde un fatto, però, che convinse Flournoy, che la Smith mentiva: nel 1899, ella disse di aver avuto una visione di un villaggio a lei sconosciuto e di un vecchio che mezzo della sua mano scrisse: “Chaumontet, Sindaco”; e in un’altra seduta venne scritta un’altra firma “Burnier, curato”. In primo momento, il professore, consultò le informazioni datole, e scoprì che esisteva un villaggio chiamato Chessenaz situato nell’Alta Savoia, che un certo Jean Chaumontet ne era sindaco, e che André Burnier era stato il parroco di quel piccolo villaggio, ma poi scoprì che la Smith aveva visitato quel villaggio, poco tempo prima, anche se lei negò, era chiaro, che le sedute automatiche della ragazza erano fasulle.

Nel 1900, dopo la pubblicazione del libro di Flournoy, che donò alla Smith non poco successo, ella decise di non essere seguita più dal professore, la notorietà, però gli permise di entrare a far parte dei seguici di spiritismo. Da lì iniziò il “ciclo lunare” in cui diceva di vedere e parlare con gli abitanti della luna, e in seguito di avere visione mistiche di Gesù e della madonna, ben presto, quindi anche il gruppo di spiritisti non le credette più, e nel 1903 avvenne la rottura.

La Smith però non mollava, e nel 1905 cominciò a disegnare e a dipingere a olio, in stato di trance, non usando pennelli, ma perlopiù le dita, e il palmo della mano; il prof. W Deonna, volle anch’esso studiarla, ma potè farlo solo indirettamente, perché la Smith non permetteva più a nessuno di sottoporla a indagini scientifiche. Quindi il Deonna dovette fondare i suoi studi e le sue congetture solo sulla corrispondenza della medium e sull’esame dei suoi quadri, egli ammise che seppur le opere non erano ad un lato livello artistico, superavano le doti che potesse avere la medium, inoltre durante la loro esecuzione si manifestavano fatti strani, come comparse di frasi e date , volti di Giuda che poi svanivano, tutti questi mutamenti vennero fotografati.

Nel 1915, con la morte del suo più caro amico, la Smith abbandonò la pittura automatica, e da allora disse di avere visioni e comunicazioni automatiche solo del suo amico morto.

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