La giustizia è una delle quattro virtù cardinali, quella che per logica è associata alla prudenza. Sì, perché non può esserci giustizia nella vita dell’uomo senza che ci sia una sorta di forma mentale legata alla prudenza.
Ma la giustizia è sicuramente più importante della prudenza, ammesso che si vogliano inserire le quattro virtù cardinali in una sorta di classifica. E’ più importante perché la prudenza si limita a discernere mentre la giustizia mira al cuore dei rapporti personali. Il rapporto personale è da intendere sia verso se stessi, sia verso tutti coloro che ci circondano. Si identifica come rapporto personale perché parte da un individuo e va verso l’altro che è anch’esso persona fisica e non identità astratta.
Il senso di giustizia dovrebbe spingere l’uomo a essere leale nei confronti di colui che lo ha aiutato, ma non solo: la giustizia dovrebbe spingere l’uomo a soccorrere colui che ne ha bisogno senza aspettarsi niente in cambio. “Trattare l’altro con giustizia vuol dire trattarlo come vorremmo essere trattati noi stessi, se ci trovassimo al suo posto: con la stessa delicatezza, con la stessa generosità, con la stessa benevolenza“, diceva San Tommaso, nella Summa Theologiae e, nonostante sia passato del tempo, questo discorso è perfetto anche per i tempi di oggi.
Anche questa virtù cardinale, purtroppo, è andata un po’ persa nella società moderna. I ritmi incalzanti, la fame di successo e il voler arrivare all’obiettivo a tutti i costi perché il fine giustifica i mezzi non ha aiutato a fare sì che l’uomo vivesse la giustizia come uno degli elementi cardine della sua vita. D’altronde tutte le quattro virtù cardinali, la temperanza in primis, sembrano essere destinate a scomparire inesorabilmente, se l’uomo non farà qualcosa per invertire la sua rotta. Ma questo succederà mai in una società in cui l’uomo sembra avere perso completamente il senso dell’orientamento?
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