Continuiamo a parlare di virtù cardinali e cerchiamo di capire l’importanza della temperanza nella vita dell’uomo. Al pari della prudenza, di cui ci siamo già occupati, anche la temperanza risulta essere una virtù ormai accantonata. Anzi, come molti studiosi sostengono, la temperanza è in assoluto “la meno compresa e la più sottovalutata delle quattro virtù cardinali; la più negata e la più derisa nella società moderna che non ne comprende a fondo il significato“.
Questo perché la temperanza viene considerata solo come sinonimo di castità, valore questo che si è andato via via perdendo nella società moderna. Ma i teorici che hanno studiato a fondo questa virtù cardinale sostengono che la temperanza consiste in realtà in un atteggiamento molto più ampio che mira a creare un rapporto equilibrato e armonioso tra la sfera dei beni naturali e quella dei beni soprannaturali.
Insomma la temperanza aiuterebbe l’uomo a vivere una vita piena e consapevole, in armonia con se stesso e con gli altri uomini. La persona temperante non è solamente equilibrata nel porsi rispetto ai beni che il pianeta gli ha prestato ma è anche capace di vedere in essi delle necessità di cui si serve senza mai divenirne schiava.
La persona che fa della temperanza una ragione di vita pensa sempre al bene in quanto tale e sa che solo comportandosi così riuscirà a raggiungere la felicità e la pace. La temperanza, dunque, è ancora oggi una virtù cardinale fondamentale per la vita dell’individuo e che, se fosse applicata da tutti, aiuterebbe la collaborazione tra gli uomini stessi, tra gli uomini e il pianeta, e contribuirebbe ad una vita più piena e consapevole. Purtroppo oggi questa virtù non gode della considerazione che meriterebbe ed è per questo, sostengono molti teorici, che il mondo è destinato a peggiorare sensibilmente.
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