Due simboli magici per eccellenza nel mondo esoterico sono sicuramente la Civetta ed il Gufo. Miti e le leggende, a partire dall’antica Roma alla Grecia, rappresentano la civetta insieme alla dea della saggezza e sapienza Atena glaucopide o Minerva. Nella cultura egizia, il geroglifico della civetta sta a rappresentazione della notte, ma non solo, rappresenta anche il sole che lascia il posto all’oscurità e di conseguenza è simbolo anche di morte, morte vista però come trasformazione e rinnovamento della vita. Nella cultura indiana, addirittura si utilizzavo le piume delle civette per i copricapi o per abbellire i loro collari, proprio perché si pensava che fossero spiriti potenti, ma benevoli che potessero fare da guida per il loro percorso.
La civetta assume una polivalenza di significati, pressoché tutti positivi, infatti, rappresenta il simbolo della filosofia, della saggezza, della profonda consapevolezza di sé e dell’insieme, della conoscenza, chiaroveggenza, ma soprattutto della luce che penetra nell’oscurità e porta inevitabilmente alla sapienza, alla rivelazione delle soluzioni ai problemi.
Dalla notte dei tempi la civetta ed il gufo vengono inneggiati da maghi, streghe, veggenti, indovini e sciamani, che hanno sempre ricercato la loro compagnia per i loro scopi. Ma se la civetta assume un significato positivo, il gufo viene considerato con un’accezione più negativa. Infatti il Gufo si dice essere portatore di sventure e malaugurio di morte imminente o di rovina repentina, ma non solo, inoltre come la civetta, di cui l’iconografia e la semantica si interseca inevitabilmente con quella del gufo, simboleggia quello che c’è oltre l’oscurità portandolo alla luce o addirittura la possibilità di imparare anche a vivere nel buio stesso.
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