L’Area 51 esiste: per la prima volta dalla sua esistenza, la CIA ammette che il deserto del Nevada ospita una base segreta ma subito si affretta a precisare che non ha mai ospitato e tutt’ora non ospita tracce di vita aliena, come invece gli esperti di ufologia sostengono.
Vi abbiamo già parlato dell’Area 51 qualche tempo fa, per spiegare meglio cosa fosse quest’area segreta che è alla base degli studi sulla esistenza di forme di vita aliena. Adesso la Cia ufficializza il tutto stilando un rapporto di circa 355 pagine nella quali parla in dettaglio della storia degli aerei spia U-2 e SR-71 tra il 1954 e il 1974 che sarebbero stati testati entrambi in quel nascondiglio che per decenni è stato tenuto segreto.
La cosiddetta Area 51 insomma esiste ma non sarebbe mai stata adibita ad ospitare forme di vita aliena e resti di dischi volanti, come invece in molti credono. La questione anima ovviamente le discussioni tra coloro che sono fermamente convinti che il governo americano abbia sempre cercato di coprire alcuni misteriosi episodi trincerandosi dietro a un no comment che però non ha mai di fatto placato coloro che invece credevano il contrario. A maggior ragione adesso che la Cia ammette l’esistenza di una base segreta che nella metà degli anni Settanta è stata sfruttata per alcuni “esperimenti”.
Anche il Corriere della sera si è occupato della questione che ancora oggi, a distanza di anni, è decisamente di moda. Interessante il passaggio del giornalista Guido Olimpio che riportando la notizia scrive: “Le carte […] confermano che nell’Area 51 sono stati condotti test per mettere a punto l’aereo spia U2, un protagonista dalla Guerra fredda fino ad oggi, ed è stato sviluppato l’Oxcart, noto anche come A-12, progetto che porterà poi al velocissimo Blackbird. Sorpresa? Poca. Delusione? Molta. Visto che legioni di esperti pensano — a ragione — che in quel rettangolo di sabbia e sassi si nascondano mezzi incredibili. Alcuni dalle forme talmente avveniristiche da farli sembrare, a un occhio profano, dei dischi volanti“.
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