Quante volte abbiamo sentito nei film di stregoneria o fantasy la magica e famosa parola “Abracadabra”, colei che apre porte, e rompe lucchetti, ma da dove ha origine? Perché queste strane lettere? Abracadabra è la più famosa formula magica dell’antichità, risalente almeno al II-III secolo d.C., stando alle testimonianze scritte, ma verosimilmente nata in epoca anteriore. Sembrerebbe che essa rappresenti una sorta di contrazione della frase ebraica “Abreg ad habra” che letteralmente significherebbe “Invia la tua folgore fino alla morte”.
Secondo un’altra ipotesi, per contro, il termine deriverebbe dal nome del supremo ente divino degli gnostici basilidiani “Abrasax”. La parola Abrasax deriverebbe dalla parola ebraica “Barecha” che significherebbe “benedizione”. Inoltre se si considera che la somma di numeri corrispondenti alle sette lettere con cui è formato e cioè: Alfa = 1 per tre volte beta = 2; Rho = 100; Csi =60; Sigma = 200, da come risultato 365, cioè il numero dei giorni dell’anno, dei Geni a esse preposti, dei Numi tutelari delle grandi stagioni cosmiche, e pensando che nel sistema gnostico di Basilide il vocabolo si identifica con il nome dell’Essere Supremo. E’ per questo motivo che il termine Abrasax viene usato come scongiuro, inciso su molti talismani di età ellenistica, il quale potere allontanerebbe le malattie e gli spiriti maligni.
Partendo da questo presupposto, e cioè, riassumendo, che l’origine della parola Abracadabra sia Abrasax con i suoi dovuti significati magici porta ad usare la parola come formula magica, ed infatti poco più tardi viene scritta su pergamene e su carta, usando un determinata formula di trascrizione, in altre parole, la formula per essere attiva del suo potere doveva essere scritta in un determinato modo:
“ABRACADABRA”
ABRACADABR
ABRACADAB
ABRACADA
ABRACAD
ABRACA
ABRAC
ABRA
ABR
AB
A”
Da questo si nota che la formula viene ad assumere la forma di un triangolo capovolto (qui non si vede bene), il che suggerì che, con il suo ausilio, si potesse speculare intorno ai misteri della Trinità, questo, più tardi, porto ad usare la formula anche sulla Croce nel tardo Medioevo.