La Puglia è sempre stata un paese legato molto alle tradizioni e sopratutto alla fede religiosa, ogni città o paesino di questa regione, che si rispetti, ha un giorno di festa, durante l’anno, dedicato al proprio Santo patrono. In questi giorni di festa, le chiese, mettono a disposizione del popolo le loro statue sacre, che solitamente vengono messi su dei carri, o su delle basi di legno, e vengono issate sulle spalle dai devoti e portante in giro per la città. Ma i Santi patroni non vengono solo festeggiati ed onorati esclusivamente in quei giorni, infatti molta gente ha degli altari in casa dedicati al proprio santo.
Sono, infatti, state riportante alla luce dopo decenni trascorsi in soffitte e cantine, piccole statue di terracotta votive, risalenti tra Ottocento e Novecento, confezionati e tramandati da generazione in generazione.
A proposito di questo oggi vorrei parlarvi di un libro uscito poco tempo fa intitolato “Sacralità domestica”, edito da Claudio Grenzi Editore un volume con 80 pagine e 170 immagini, dove vengono illustrate le statuette votive in terracotta, il cui libro racconta la storia, il culto ed approfondisce un aspetto fino ad oggi inedito della ceramica di Grottaglie, un paese in provincia di Taranto.
Le statuette raccolte nel testo “Sacralità domestica” raccolgono la maggior parte dei santi, dei patroni, compatroni e protettori, di tutta la Puglia, a cui uomini e donne facevano e fanno tutt’ora affidamento, per proteggersi da malattie fisiche e spirituali, per propiziarsi il denaro, e scacciare il male.
Le statuette dei santi in terracotta fanno, infatti, parte di un dialogo costante nella vita di ogni giorno tra l’uomo e il sacro e sono spesso collocate nelle nicchie in tufo ricavate nelle mura domestiche, adornate da fiori e candele.
La multi-etnicità dei santi venerati è una particolarità della regione, perché vede uno accanto all’altro l’irlandese Cataldo, gli armeni Biagio e Gregorio, i “turchi” Cosma e Damiano, gli egiziani Ciro e Bersanofio, i francesi Rocco e Leonardo, gli spagnoli Vincenzo Ferrer e Domenico Guzman, i tedeschi Corrado ed Emidio, il londinese Tommaso Becket e il libanese Teodoro D’Amasea.
Questo libro quindi è ottimo per chi è appassionato, e vuole approfondire la cultura, e conoscere a fondo i Santi Patroni pugliesi, ed inoltre ammirare la bellezza, la raffinatezza e i minimi dettagli delle opere in terracotta.