La lingua enochiana, o più comunemente conosciuta come il “linguaggio degli angeli”, fu inventata da John Dee, famoso scienziato ed esoterista, che grazie all’invocazione di un angelo di nome Urel, riuscì a scoprire come comunicare con gli angeli, ma sopratutto invocarli e farsi ascoltare, parlando la loro stessa lingua.
Questa particolare lingua è stata per molto tempo oggetto di numerosi studi, che hanno dimostrato un vero e proprio linguaggio, tuttavia non risulta sia mai stata parlata o che i caratteri di cui è composta, è stata mai usata dagli uomini. Questo però non preclude il fatto che non esiste, infatti tracce della lingua enochiana sono state trovate un po’ ovunque, un esempio è dato dal nome del Sommo Sacerdote di Giove chiamato “Dialis”, che apparentemente non significherebbe nulla, ma che sulla “Tavoletta della Terra” uno dei tre nomi santi e segreti di Dio è proprio “Dial”. Anche la parola sancrita “Um” o “Om” è la radice per “intelligenza”, nella Seconda Chiamata Enochiana abbiamo infatti le parole “omax” ed “oma” intese come “comprensione”.
Il metodo con cui questo linguaggio fu trasmesso a John Dee ed Edward Kelly rende impossibile pensare ad una qualsiasi frode, infatti durante la dettatura non venivano mai nominate le lettere ma piuttosto solo le griglie entro le quali le lettere erano contenute, es. colonna 3 – riga 42, e Dee provvedeva a trascrivere. Spesso il messaggio era scritto a ritroso, per evitare i pericoli di una incauta lettura. Il senso ed il significato, nonchè la traduzione, venne fornita in seguito dalla stessa “fonte di dettatura” e non da John Dee o da Edward Kelly.
La lingua enochiana è rappresentata da 49 chiavi e 1000 ben distinte parole oltre a numerosi nomi di angeli. Il suo alfabeto è scritto da destra a sinistra ed è composto da 21 lettere, queste vengo poi suddivise in 3 gruppi di 7, infatti le lettere enochiane furono rivelate a Kelly esattamente in 3 gruppi di 7. Questi 3 gruppi, collegabili con le 3 Lettere Madri ebraiche o con il concetto di trinità, rappresentano le 3 famiglie denominate di “Pn”, di “Tal” e di “Pal”, seguono poi le 7 Luci che governano i 12 Nomi di Dio che, a loro volta, governano i 99 Spiriti Geografici derivati dalla Grande Tavola delle Torri di Guardia. I caratteri dell’Alfabeto enochiano sono usati nella pratica del Sistema Enochiano, sia attraverso l’uso delle Tavolette denominate Torri di Guardia che, come linguaggio, nelle cosiddette chiamate Enochiane.
Esistono due modi di pronunciare le lettere enochiane, la pronuncia lettera per lettera e la pronuncia discorsiva, producono effetti diversi ed hanno quindi usi diversi. La pronuncia lettera per lettera prevede che tutte le consonanti siano pronunciate avendo come seguito la vocale che segue la nomenclatura della lettera ebraica corrispondente. Incidentalmente è lo stesso metodo di pronuncia utilizzato da Abulafia per l’Alfabeto Ebraico. La “Z” è sempre “Zod”, la “M” è sia “Em” che “Me” ( Mem) , la “N” è sia “Nu” (Nun) che “En”, la “T” è sia “To” che “Ta” ( Tav).