Morte apparente

di Redazione Commenta

 Molte volte abbiamo sentito storie di persone che dichiarate clinicamente morte, poi si sono risvegliate, questo dai medici è stato catalogato come “morte apparente”, e in molti di questi casi le persone che sono state vicino alla morte hanno raccontato cosa hanno visto, e alcuni hanno sviluppato anche poteri di medium.

Partiamo dal principio, però, il termine “esperienza vicino alla morte” fu utilizzato la prima volta negli anni 70 dal medico americano Raymond Moody, per indicare i casi, quasi inspiegabili, accaduti ad alcuni suoi pazienti. Invece la prima persona a descrivere questo tipo di esperienze fu un geologo svizzero di nome Heim, il quale nel 1890 raccolse più di 30 casi del genere, di cui la maggior parte erano accaduti ad alpinisti caduti durante le scalate.

Esperienze di persone che sono state vicino alla morte, e l’hanno vista letteralmente in faccia, sono tantissime, ma grazie alle moderne tecnologie in grado di salvare più vite umane in condizioni critiche, questi casi si sono moltiplicate. Nel 1982 una ricerca stabilì che erano più di 8 milioni i casi di NDE registrati nei soli Stati Uniti.

Molte delle persone che sono state vicino alla morte, hanno raccontato diverse esperienze; ad esempio alcuni si sono sentiti leggeri, e molti l’hanno associato all‘esperienza fuori dal corpo, praticamente un viaggio astrale, dove si sono visti il loro corpo fisico inerme. Altri hanno dichiarato di non aver sentito più alcun dolore, o hanno visto un tunnel che portava alla luce, altri ancora, hanno visto angeli, parenti defunti, guide spirituali e più raramente hanno anche detto di aver visto Dio stesso. In ogni caso, qualsiasi siano le esperienze vissute durante la morte apparente, tutte hanno lo stesso epilogo: il soggetto, talvolta con riluttanza, ritorna o viene invitato a ritornare al suo corpo e quindi alla vita terrena.

Queste esperienze hanno fatto si che le persone “vittima” hanno sviluppato una forte sensibilità psichica, o si sono avvicinate alla spiritualità non avendo più paura della morte, e quindi dell’ignoto, altri sono diventati forti sostenitori della teoria dell’aldilà.

Ci sono casi, però, nel quale alcune persone sotto anestesia hanno raccontato le stesse esperienze, ora noi, che studiamo esoterismo sappiamo che gli sciamani inducevano i viaggi astrali con erbe che assopivano il corpo fisico facendo però rimanere vigile il corpo astrale, e quindi cercare di visitare i diversi piani astrali, vedendo ciò che dopo hanno visto in seguito le persone che hanno avuto esperienze vicino alla morte. Questo a detta dei medici non dimostrebbe comunque l’esistenza della vita dopo la morte, e del corpo astrale, ma solo di allucinazioni causate dalla mancanza di ossigeno , che rilascia endorfine, aumentando cosi determinate sostanze nel sangue.

Alcuni esperimenti hanno cercato di riprodurre le sensazioni provate nelle esperienze vicino alla morte attraverso droghe come l’LSD. Il risultato, seppur similare negli effetti visivi, non ha avuto quello strascico di conseguenze “mistiche” capace di cambiare la vita di quei soggetti che l’hanno vissuta.

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