Evocazione del Guardiano
Il “Guardiano” è un’entità a cui Lovecraft allude con terrore in alcuni suoi testi (Necronomicon), esso corrisponde al “guardiano della soglia” della tradizione occidentale. Ecco le formule rituali che venivano impiegate per richiamarlo dal suo intermundium.
“Questo è il Libro dell’Evocazione del Guardiano, le cui formule io, Alhazred, ho ricevuto dallo scriba di Enki, il nostro Padrone, Signore di tutta la Magia.
Gran cura va posta acciò che questo spirito indomabile non si ribelli contro il Mago, e per questo motivo va celebrato un sacrificio preliminare in una coppa nuova e pura, con iscritti gli appropriati sigilli, che sono i tre segni oscuri incisi nella caverna della Rocca in cui avvenne la mia iniziazione [presumibilmente, la sconosciuta città di Yrem nel Deserto Crèmisi – ndr]. E sono:
Questi segni debbono essere incisi sulla coppa con uno stilo sottile, o su di essa tracciati in inchiostro nero. L’offerta sacrificale dev’essere di pane chiaro, resina di pino e dell’erba chiamata Olieribos [tranquilli perché va bene una qualsiasi pianta aromatica sottoposta al regime di Saturno: acònito, asfodelo, coca, cipresso, finocchio, giusquìamo, mandragora, ginepro]. Le offerte vanno bruciate in una coppa nuova. E accanto va posta la spada che chiamerai Spada del Guardiano, col suo Sigillo inciso sulla lama il sigillo in questione è il Segno degli Antichi, che Lovecraft traccia così: ¥]. E abbila sempre a portata di mano, perché il Guardiano abiterà il luogo nel momento in cui pronunzierai il suo Richiamo, e se ne andrà soltanto allorché celebrerai il rito del Congedo.
Il Guardiano proviene da una Razza differente dell’Uomo, diversa da quella degli Dèi, secondo alcuni si dice che egli fosse con Kingu e le sue orde al tempo della Guerra tra i Mondi, ma entrò in disaccordo e si unì alle armate del Signore Marduk. Attenzione è saggio evocarlo nei Nomi dei Tre Grandi Guardiani che esistevano prima del Conflitto da cui infine sorse il Guardiano e la sua Stirpe: ANU, ENLIL e il Signore ENKI delle Acque Magiche. Per questo motivo che sono talvolta chiamati i Tre Guardiani, MASS SSARATI, e il Guardiano MASS SSARATU, o KIA MASS SSARATU.
“E il Guardiano si mostra talvolta nella forma di un grande e feroce Cane, che s’agguata dinnanzi alla Soglia o al Circolo, e terrorizza gli idimmu [corrispondenti agli “elementali”] che in eterno dimorano attorno alle barriere, in attesa dei sacrifici. E il Guardiano innalza la Spada di Fiamma: della quale anche gli Antichi Dèi ebbero sgomento.
E talvolta il Guardiano si mostra in aspetto di Uomo dalla Lunga Veste, raso di peli, con occhi che non deflettono mai dalla mira. E il Signore dei Guardiani dimora – così è detto – tra le Desolazioni dell’IGIGI: e Guarda soltanto, e giammai leva la Spada o combatte gli idimmu, se non quando viene evocata l’Intesa da nessuno meno che gli Antichi Dèi nel loro Consiglio, o dai Sette Gloriosi Aphkhallu.
E talvolta il Guardiano si mostra come il Nemico, pronto a divorare il Sacerdote che commette errori nei suoi incantesimi, oppure trascura di celebrare il sacrificio, o agisce in isfida all’Intesa: azione per la quale gli stessi Antichi Dèi non potrebbero impedire alla Razza silenziosa di esigere il prezzo del sangue. E si dice che taluni di quella Razza siano in attesa degli Antichi, perché nuovamente giungano a dirigere il Cosmo, e assumano la guida di tutte le cose, e diano leggi a ciò che è senza legge. Questo è ciò che vien detto”.
Fonte | Alfa et Omega