Drusi: E’ una Setta religiosa uscita dall’islamismo ismailita (sciita) nell’XI secolo, in Egitto, in cui si fondono le concezioni tipicamente islamiche ed altre dello gnosticismo pagano. I D. (oggi circa 160 mila individui) vivono attualmente sul versante occidentale del Libano e dell’Antilibano (Repubblica Libanese), e nel Hauran o Gebel Druso (Repubblica Siriana). Secondo la dottrina dei D., la divinità si è manifestata sotto forma umana più volte nel corso della storia: il maestro ad Darazi aveva proclamato il califfo egiziano fatimita al-Hakim (996-1021) incarnazione di Dio. La comunità del D. è divisa in due gruppi: gli intelligenti od iniziati (‘uqqal) e gli ignoranti (giuhhal). Vissuti in armonia con i maroniti fino al XIX secolo, i D. si ribellarono (1842) all’emiro Yusuf Shibab, provocando l’intervento armato della Francia ed i massacri del 1845-46 e del 1860. Un’altra ribellione (1911) portò alla creazione (1920) di uno stato Druso separato, con Damasco ed il Gran Libano. La Repubblica Siriana, dopo la repressione del 1925-26, concesse ai D. una notevole autonomia, e ne ammise i rappresentanti in parlamento.
Ducoborzi: E’ un Termine di origine russa, dal significato di lottatori dello Spirito. Indica i seguaci di una setta fiorita intorno al 1740 nell’ambito della Chiesa russa. Essi rifiutano la struttura della Chiesa e la Rivelazione Soprannaturale. Sostengono che tutti gli uomini sono uguali tra loro, si rifiutano di prestare servizio militare e di portare qualsiasi arma. Perseguitati fagli zar Alessandro I e Nicola I, vennero deportati in massa in Siberia, mentre altri si trasferirono in Canada.
Dulia: Dulia è un termine teologico che indica la venerazione per esseri non divini, come per esempio i Santi, in contrapposizione a quello che indica un vero e proprio culto. Con il termine iperdulia si indica invece il culto per la Madonna e divinità.
Ebioniti: Denominazione, derivata dall’ebraico ebyönim, poveri, di una setta giudeo-cristiana dei primi secoli (I-IV), diffusa particolarmente in Asia (Siria, Palestina, Transgiordania ed Egitto), Fedeli alla religione giudaica, gli E. consideravano Gesù un profeta illuminato dallo Spirito Santo, però di levatura inferiore a quella di Mosé, senza riconoscerne la divinità, mentre ritenevano San Paolo un apostata. Basandosi sull’apocrifo Vangelo degli Ebrei, respingevano i quattro Vangeli canonici, accettando solo in parte quello di Matteo che avevano però alterato. Combattuti da San Paolo, Giustino, Ireneo, Eusebio ed altri, si conosce poco della loro dottrina. Nel corso del IV secolo furono assorbiti dal giudaismo ortodosso, come pure dal cristianesimo.