Dolmen: Derivato dal bretone dol, tavola, e min, pietra, col quale si identificano le costruzioni fondate sul sistema trilitico, sia nella forma più semplice dei quattro ortostati sormontati da una lastra orizzontale sia in forme più complesse nella pianta, tipo poligonale o circolare. L’enorme diffusione induce a pensare che si trattasse di un fatto architettonico spontaneo in un contesto primitivo, ed a rifiutare la tesi monogeista. Uno sviluppo particolare è dato dalla partizione dell’ambiente originario in corridoio di accesso ed in camera propriamente detta. Comune a molti D. è un foro praticato su una lastra laterale, forse per la rimozione delle lastre di chiusura. Dal punto di vista geografico si possono distinguere tre aree di diffusione: atlantica (Spagna, Portogallo, Francia ed Irlanda), mediterranea centrale (Nordafrica, Siria, Palestina, Malta ed Italia), mediterranea orientale (costa bulgara e Crimea). La destinazione di tali costruzioni era soprattutto funeraria, per le sepolture di inumati, come dimostrano quelli ritrovati in vere e proprie necropoli, come a Dalma in Palestina ed a Roknia in Algeria.
Dominus vobiscum: Il Signore sia con voi, usato nella liturgia cristiana era la formula di saluto ripetuta più volte dal sacerdote al popolo durante la celebrazione della messa, di norma prima degli Oremus (preghiamo). Il popolo risponde “et cum spirito tuo” (e con il tuo spirito). Fu il saluto dei primi cristiani, e l’espressione è assente nella Chiesa orientale, mentre è attestato nel rito romano per il VI-VII secolo dai sacrametari gelasiano e gregoriano. La recente riforma liturgica, ritornando agli antichi rituali, ha ridotto il D. ad un unico saluto al termine della messa.
Donatismo: Scisma africano, che prende il nome dal vescovo Donato di Cartagine 355 ca., che ne fu il massimo esponente. Tale scisma ebbe origine da dissensi circa le conseguenze della condotta del clero durante la persecuzione di Diocleziano (III secolo). Poiché alcuni erano stati traditores (da traditio, consegna), cioè avevano consegnato ai persecutori libri ed oggetti sacri, i rigoristi affermavano l’invalidità dei sacramenti da questi conferiti. Lo scisma nacque a Cartagine alla morte del vescovo Mensurio, quando alcuni cristiani si opposero alla nomina di Ceciliano, e nominarono in sua vece Maggiorino (312). L’imperatore Costantino, investito della questione, assolse Ceciliano; Donato si appellò contro questa sentenza, ma il concilio lateranense (314) e quello di Arles (314) la confermarono. Il D. intanto si diffondeva, specialmente nelle campagne, anche per i suoi atteggiamenti contrari ai poteri temporali, sì che nacquero eccessi e violenze. Alla controversia partecipò anche Agostino che, in unione con il concilio di Cartagine (411), chiese all’imperatore di applicare ai donatisti le leggi persecutorie stabilite per gli eretici. Quando i Vandali ariani invasero l’Africa (occupazione di Cartagine, 439), perseguitarono allo stesso modo cattolici e donatisti; ma questi sopravvissero fino alla conquista musulmana.