Vi ho già parlato di quest’uomo che usciva dal suo corpo per andare in una dimensione sconosciuta e parallela dove ebbe anche rapporti con la moglie del suo alter ego. I suoi viaggi psichici erano tema di dibattito e lui stesso pensò di avere allucinazioni e di stare per diventare matto.
Si dice però che un matto non pensi di sè di esserlo e che chi lo pensa in realtà non lo sia. Ad ogni modo Monroe, uomo d’affari di mezza età, si rivolse anche a medici per farsi spiegare gli strani fenomeni che accadevano.
Capito che non stava nè per impazzire, nè per morire, decise di annotare tutto ciò che riguardava i suoi viaggi astrali, o se vogliamo chiamarle le sue “uscite dal corpo materiale” , che poi furono pubblicate nel libro “Viaggi fuori dal corpo“.
Monroe fece un lavoro precisissimo e fece un’analisi completa dei fenomeni, schedandoli a seconda del tipo, del modo e del momento. Si rese conto che i suoi viaggi extracorporei avvenivano quasi sempre quando la temperatura era elevata, sia di gioro che di notte, ma tutte le volte quando era sdraiato.
Nella maggior parte dei casi era rivolto lungo l’asse nord-sud. Annotò anche il suo grado di stanchezza, l’umidità, lo stato psicologico, persino cos’aveva mangiato. Che queste cose influissero sui suoi viaggi non è dato veramente di saperlo.
Lui però cercò di isolare quelli che potevano essere i motivi più comuni o che potevano fare in modo che gli accadesse. Negli anni Settanta iniziò a dedicarsi solamente a questi studi e fondò l’Istituto Monroe per le Scienze Applicate.
Monroe era riuscito ad avere le prime esperienze extracorporee seguendo le indicazioni di Calloway e Muldoon. Naturalmente c’erano persone che non credevano assolutamente alla possibilità di uscire dal proprio corpo.
I tre uomini, Calloway, Muldoon e Monroe però raccontavano particolari e fornivano resoconti molto simili. Parlarono della sensazione di essere collegati al loro corpo attraverso una specie di cordone di energia argenteo. (continua).