La possessione è un argomento alquanto curioso. Si tratta di uno spirito, a volte benigno, a volte maligno, che entra in un corpo già abitato da un’anima e crea una sorta di sdoppiamento della personalità creando gravi problemi alla persona.
Il caso di cui vi parlo avvenne verso la fine del 1800. Le protagoniste erano due adolescenti di nome Mary Roff e Lurancy Vennum. La prima era era nata nel 1847 e visse in Illinois, precisamente nella cittadina di Watseka.
Gli amici e i parenti la ritenevano una chiaroveggente e dicevano che fosse in grado leggere libri chiusi e il contenuto di lettere sigillate. Morì giovanissima a causa di un “nodo di dolore alla testa” che le dava tremende emicranie.
Circa dodici anni dopo la tredicenne Lurancy Vennum cominciò ad avere gli stessi problemi con attacchi di convulsioni e catalessi. Quando il padre della defunta Mary lo venne a sapere fu mosso a compassione a dnò a trovare la famiglia di Lurancy.
Aveva già conosciuto i genitori della ragazza quando sei anni prima, per un breve periodo, avevano vissuto accanto alla sua casa. Durante la visita il signor Roff consigliò ai preoccupati genitori di far visitare la figlia al dottor Stevens, un suo caro amico.
Il medico, dopo aver visitato la giovane affermò che era posseduta e per cercare di liberarla dall’ospite indesiderato provò ad ipnotizzarla per parlare con la parte “sana” della sua mente, ma riuscì solamente a farsi dire che era posseduta dallo spirito della defunta Mary Roff.
L’intervento del medico e la seduta di ipnotismo non migliorarono le cose, anzi, turbarono il fragile equilibrio tanto che il giorno dopo Lurancy era totalmente sotto il controllo di Mary che sosteneva di avere tanta nostalgia della sua famiglia. A quel punto la signora Roff e la figlia sposata, Minerva Alter, venute a sapere della situazione, decisero di andare a trovare Luransy, alias Mary (continua)