Molte persone credono nel potere profetico dei sogni, altre no, in ogni caso ci sono ricche casistiche e anedotti che testimoniano quanto nella storia dell’umanità e nella vita delle persone questi siano presenti. Non ci sono solo persone normali a fare questo genere di sogni, ma anche scrittori, musicisti, scienziatie filosofi, tanto per citarne alcuni.
Vorrei parlarvi prima di Cartesio, matematico di cui ho già scritto, poi di Mendeleev. Cartesio viene ritenuto il padre della moderna filosofia e sosteneva che i sogni erano fantasie o desideri insoddisfatti, ma nonostante questi suoi convincimenti era certo che la sua attività fosse anche stata influenzata da alcuni sogni che aveva fatto in gioventù.
A ventritre anni era in Germania, dove passò l’inverno. La sera del 10 novembre era andato dalla cerimonia di incoronazione dell’imperatore a Francoforte, tornato a casa era andato a dormire per fare tre sogni che definì essere “venuti dal cielo”.
I primi due erano popolati da fantasmi spaventosi, fortissimi venti e scintille il terzo fu quello che influenzò Cartesio. In quest’ultimo trovò e si mise a leggere un dizionario e un’antologia con delle poesie. Ne rimase molto impressionato tanto che ancor prima di svegliarsi sapeva si trattava di un sogno che interpretò all’istante.
Il dizionario rappresentava la scienza mentre le poesie la filosofia. Cartesio comprese che le due dovevano procedere di pari passo e a quel punto la disciplina della scienza doveva essere, secondo lui, applicata alla filosofia per trovare risposte alla vita.
Dopo qualche giorno di confusione si mise a lavorare alla formulazione di una filosofia che potesse aiutare l’uomo a risolvere certi problemi della vita. Anche Mendeleev due secoli dopo diede la paternità della risoluzione del rebus scientifico ad un sogno che aveva fatto. Dmitrij Mendeleev era un docente di chimica russo che insegnava all’istituto tecnologico di Pietroburgo e che da anni cercava il modo per classificare gli elementi chimici secondo il peso atomico.