Barney Hill con il tempo si riprese e guarì, ma morì di morte naturale all’età di 46 anni e la moglie Betty tempo dopo affermò di continuare a vedere le astronavi aliene in formazioni anche di centinaia alla volta su quelle che lei chiamava “un’area speciale”, lì nel New Hampshire.
Non fu però mai più rapita dagli alieni. I racconti dei coniugi agli ufologi sono sempre parsi veritieri, contrariamente e a quanto sosteneva lo psichiatra che li ebbe in cura per sei mesi.
Due fattori contribuivano a renderlo credibile, secondo gli studiosi di UFO: i disegno che Betty Hill disegnò dopo le sedute di ipnosi e i dettagli del rapimento, ma vediamoli nel dettaglio. Betty disegnò una carta che riproduceva fedelmente quella che le aveva mostrato il capo degli alieni.
Tempo dopo una maestra elementare che si dilettava in astronimia, Marjorie Fish, studiò le costellazioni fino a 33 anni luce dalla Terra e scoprì che il disegno riproduceva la veduta del Sole e delle stelle da una posizione che si trovava oltre la piccola costellazione del Reticolo.
Betty Hill aveva poi inserito nel disegno alcune stelle che rimasero sconosciute agli astronomi fino alla pubblicazione di un libro che avvenne diversi anni dopo le sue esperienze. Per quanto riguarda il rapimento gli Hill precedettero altri casi del genere che seguirono lo stesso schema da loro descritto per gli avvistamenti e il rapimento.
Le persone erano in macchina su strade isolate, l’auto subiva un’avaria, l’astronave si avvicinava, il conducente e i passeggeri venivano rapiti e portati sul velivolo per una visita medica, ed eventuale prelievo di sostanze, per poi essere riportati alla propria macchina.
Questi ricordi rimanevano oscurati fino a che con l’ipnosi venivano riportati a galla, poi però in alcuni casi, come quelle degli Hill, lo psichiatra diede a questi eventi una connotazione del tutto differente da quanto sembrava essere la realtà.