Imbolc – Candelora 2 febbraio 2011

di Gianni 1

Oggi viglio fornirvi alcune informazioni per quanto riguarda Imbolic o Candelora del 2 febbraio, che ha come patrona Brigit la Dea che era la protettrice dei fabbri, dei poeti e dei guaritori e che rappresenta:

il fuoco dell’ispirazione come patrona della poesia
il fuoco del focolare, come patrona della guarigione e fertilita’
il fuoco della forgia, come patrona dei fabbri e delle arti marziali.

Nell’Europa celtica era onorata era la dea del triplice fuoco, la patrona dei fabbri, dei poeti e dei guaritori. Il suo nome deriva dalla radice “breo” (fuoco); ed il fuoco della fucina si univa a quello dell’ispirazione artistica e dell’energia guaritrice.

Brigit era figlia del Grande Dio Dagda, è la conservatrice della tradizione, poiché per gli antichi Celti la poesia era un’arte sacra che diventava magia, rito, personificazione della memoria ancestrale delle popolazioni.

Lavorare i metalli era una professione magica e l’alchimia medievale fu l’ultima espressione di questa concezione sacra della metallurgia.

I misteri druidici della guarigione erano sotto l’egida di Brigit e di questo sono testimonianza le numerose “sorgenti di Brigit” diffuse nelle Isole Britanniche, alcune di esse hanno preservato numerose tradizioni circa le qualità guaritrici. Nonostante gli anni passino, anocra adesso ai rami degli alberi che sorgono nelle loro vicinanze, i contadini appendono strisce di stoffa a indicare le malattie da cui vogliono essere guariti.

La Dea Brigit riteneva sacri la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio.
Lo specchio è strumento di divinazione e simboleggia l’immagine dell’Altro Mondo cui hanno accesso gli iniziati.
La ruota del filatoio è il centro del cosmo, il volgere della Ruota dell’Anno e che fila le nostre vite.
La coppa è il grembo della Dea.

Con il tempo venne cristianizzata come Santa Bridget o Bride, la miracolosa levatrice o madre adottiva di Gesù Cristo e la sua festa si celebra appunto l’1 febbraio.
Della Santa non vi è certezza storica, ma è certa la sua derivazione pagana, essa poteva moltiplicare cibi e bevande per nutrire i poveri, potendo trasformare in birra perfino l’acqua.

A Santa Bridget è stato consacrato il monastero irlandese di Kildare, dove un fuoco in suo onore era mantenuto perpetuamente acceso da diciannove monache, il numero diciannove richiama il ciclo lunare metonico che si ripete identico ogni diciannove anni solari.

L’altra festività, che prende il nome anche di Candelora, negli Stati Uniti è più conosciuta come Groundhog Day (il Giorno della Marmotta).

La parola Imbolc significa “nel grembo” ed è un nome appropriato perchè la festività celebra i primi movimenti della Terra al richiamo della primavera. La luce è importantissima poiché è necessaria per illuminare il percorso della primavera in modo che non si perda o, peggio ancora, che non si dimentichi di rinnovare la Terra con i nuovi germogli.

Ricordatevi di benedire tutte le candele che verranno usate nelle attività magiche dei prossimi dodici mesi.

L’idea di una purificazione rituale è rimasta forte nel folklore europeo, le decorazioni vegetali natalizie vengono messe da parte e bruciate alla Candelora per evitare che i folletti che in esse possano infestare le case.

Un antico detto celtico ricordava come fosse una buona cosa lavarsi mani e viso a Imbolc!

La pianta sacra di Imbolc è il bucaneve che è il primo fiore dell’anno a sbocciare e il suo colore bianco e ricorda la purezza della Giovane Dea e il latte che nutre gli agnelli.

Divinità: Brigida, Brid, la Fanciulla, la Dea della Primavera, il Giovane Signore
Erbe: Angelica, basilico, alloro, mirra
Incensi: Basilico, alloro, cannella, vaniglia, mirra
Oli: Gelsomino, garofano, neroli, oliva
Pietre: Cristallo di quarzo, opale, pietra di luna, avventurina, eliotropo
Colori: Bianco, rosa, giallo, marrone chiaro e verde pastello
Animali: Rondini, pecore, agnelli, cervi, serpenti
Simboli: Bamboline di grano, scope, candele, fiori bianchi
Cibi tradizionali: Semi di zucca, semi di girasole, pane, tutti i latticini, peperoni, cipolle, aglio, uva passa, curry, i vini speziati e i thè di erbe.

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Commenti (1)

  1. ssito estremamente interessante,scoperto per caso alla ricerca del detto popolare …….dell’inverno semo fora…….aut se poive o tira vento dell’inverno semo drento||

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